Alpha Centauri potrebbe essere il sistema stellare sul quale cercare la vita. La missione TOLIMAN dovrà rispondere alla domanda.
Alpha Centauri è il sistema stellare più vicino al nostro Sistema Solare, dista “solamente” 4,37 anni luce dalla Terra. La missione TOLIMAN permetterebbe di osservare più da vicino questo incredibile sistema stellare. TOLIMAN è l’antico nome arabo di Alpha Centauri, ma è anche l’acronimo di Telescope for Orbit Locus Interferometric Monitoring of our Astronomical Neighbourhood. Una volta nello spazio, gli astronomi utilizzeranno l’osservatorio orbitale per cercare esopianeti potenzialmente abitabili intorno al sistema. Questo telescopio dedicato alla ricerca di pianeti potenzialmente abitabili, potrebbe essere operativo già dal 2023. La vita potrebbe essere presente in alcuni pianeti presenti nel sistema stellare. Infatti sono presenti due Stelle simili al Sole: Alpha Centauri A e Alpha Centauri B, ed una nana rossa chiamata Proxima Centauri.
La prossima scoperta?
Come ormai sappiamo intorno a Proxima Centauri orbita un esopianeta delle dimensione della Terra parcheggiato all’interno della zona abitabile (ovvero quel punto debole all’interno del quale l’acqua liquida è stabile in superficie). TOLIMAN servirà per scoprire nuovi esopianeti e per approfondire le conoscenze che gli scienziati hanno già. Si sospetta infatti che intorno Alpha Centauri A ci sia un esopianeta delle dimensioni di Nettuno, mentre ancora non sappiamo molto su cosa ci sia intorno ad Alpha Centauri B. La scoperta della vita su altri sistema stellari potrebbe fare incredibili passi avanti con TOLIMAN, questo nuovo telescopio sarà in grado di dirci se potrebbero esserci segni di organismi viventi intorno al sistema. Nel 2019, gli scienziati di Breakthrough Listen, uno dei numerosi progetti supportati da Breakthrough Initiatives, hanno identificato un segnale proveniente da Proxima Centauri, in quella che è stata la prima e finora unica potenziale tecnofirma aliena rilevata dal gruppo. Ricerche successive hanno scoperto che il segnale era di origine umana, escludendo una civiltà aliena come fonte.
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