L’immagine del telescopio spaziale Chandra ha permesso agli scienziati di rilevare le velocità record dei getti relativistici del buco nero di M87

I raggi X fanno riferimento a una zona dello spettro elettromagnetico caratterizzata da temperature elevatissime. Tramite l’astronomia a raggi X possiamo vedere la parte violenta dell’universo, caratterizzata da fenomeni estremi in ambienti estremi come, ad esempio, la zona circostante i buchi neri. Analizziamo M87, oggetto delle osservazioni di diversi telescopi spaziali.

Velocità aldilà di ogni immaginazione

Chandra X-ray Observatory, il telescopio spaziale a raggi X della NASA, ci mostra una emissione di raggi X lanciati nello spazio da M87, il buco nero diventato famoso per averci dato la prima foto del più intrigante fenomeno fisico dell’universo. La velocità misurata da Chandra è di oltre il 99% della velocità della luce, con picchi che raggiungono 6,7 volte la velocità della luce ( a circa 900 anni luce di distanza da M87*), scendendo a sole 2,3 volte ad una distanza di circa 2500 anni luce. Ma com’è possibile che venga superata la velocità della luce? La spiegazione a questo fenomeno è una, ci troviamo difronte ad un’illusione, un effetto apparente: il moto superluminale. Questo accade quando un oggetto (in questo caso il getto relativistico) si muove a una velocità prossima a quella della luce, puntando però verso di noi, cioè formando un angolo molto piccolo con la linea di vista, dando l’illusione che il moto del getto sia molto più rapido della velocità della luce.

Chandra buco nero
Immagine catturata da Chandra. Credit: NASA

L’immagine nel visibile di Hubble

Ovviamente la galassia M87 e il suo buco nero son state riprese nel campo del visibile anche dal telescopio spaziale Hubble. L’immagine che ci ha restituito è meravigliosa. Estendendosi nello spazio per una distanza di 120.000 anni luce, M87 non solo contiene molte più stelle e massa della nostra galassia, la Via Lattea, ma fa anche pendere la bilancia ad una luminosità estrema, con una magnitudine assoluta di circa -22. Uno dei motivi è forse perché M87 contiene gli ammassi globulari più conosciuti di qualsiasi galassia.

Buco nero M87
 M87 e il getto che si allontana dal suo buco nero supermassiccio centrale.
Credit: NASA, ESA and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA); Acknowledgment: P. Cote (Herzberg Institute of Astrophysics) and E. Baltz (Stanford University)

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