Una serie di osservazioni la scorsa estate ha confermato i calcoli dell’orbita di Dymorphos, l’obiettivo della sonda DART.

Utilizzando alcuni dei telescopi più potenti del mondo, il mese scorso il team investigativo ha completato una campagna di osservazione di sei notti per confermare i calcoli precedenti dell’orbita di Dimorphos, il bersaglio dell’asteroide di DART. La sonda DART, il primo tentativo al mondo di modificare la velocità e il percorso del movimento di un asteroide nello spazio, testerà un sistema di modifica dell’orbita dell’asteroide che potrebbe rivelarsi utile se in futuro si presentasse una tale necessità per la difesa planetaria. 

Le misurazioni effettuate dal team all’inizio del 2021 sono state fondamentali per assicurarsi che DART arrivasse nel posto giusto e al momento giusto per il suo impatto contro Dimorphos, Confermare quelle misurazioni con nuove osservazioni ha confermato che non c’è bisogno di correzioni di rotta.

Una delle immagini della sequenza che ha confermato l’orbita di Dimorphos riprese lo scorso luglio. Credit: Lowell Observatory/N. Moskovitz

La necessità di informazioni precise

La comprensione della dinamica dell’orbita di Dimorphos è importante per ragioni che vanno oltre la garanzia dell’impatto di DART. Se DART riesce ad alterare il percorso di Dimorphos, l’asteroide si avvicinerà a Didymos, riducendo il tempo necessario per orbitare attorno ad esso. Misurare questo cambiamento è semplice, ma gli scienziati devono essere sicuri che non vi sia nient’altro che l’impatto a influenzare l’orbita. Ciò include le deboli forze come la radiazione solare che scaldando la superficie dell’asteroide può spingerlo delicatamente e modificare la sua orbita. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, all’incirca nel periodo dell’impatto di DART, Didymos e Dimorphos si avvicineranno alla Terra a circa 10,8 milioni di chilometri di distanza.

A marzo 2021 il sistema Didymos era fuori dalla portata della maggior parte dei telescopi terrestri a causa della sua distanza dalla Terra, ma all’inizio di luglio il DART Investigation Team ha impiegato potenti telescopi in Arizona e Cile: il Lowell Discovery Telescope al Lowell Observatory, il Magellan Telescopio dell’Osservatorio di Las Campanas e del telescopio SOAR (Southern Astrophysical Research) — per osservare il sistema di asteroidi e cercare i cambiamenti nella sua luminosità.

Questi cambiamenti, chiamati “eventi reciproci”, si verificano quando uno degli asteroidi passa di fronte all’altro a causa dell’orbita di Dimorphos, bloccando parte della luce che emettono.  

Il team è stato in grado di estrarre dai dati i tempi di 11 nuovi eventi reciproci. Lo studio di questi cambiamenti nella luminosità ha consentito agli scienziati di determinare con precisione quanto tempo impiega Dimorphos per orbitare attorno all’asteroide più grande e quindi prevedere dove si troverà Dimorphos in momenti specifici, incluso quando DART avrà un impatto.

I risultati sono risultati coerenti con i calcoli precedenti.

Rappresentazione artistica della sonda DART in rotta di collisione con l’asteroide Dimorphos. Credit: NASA

Questa campagna di osservazione non solo ha consentito al team di confermare il periodo orbitale di Dimorphos e la posizione prevista al momento dell’impatto, ma ha anche consentito ai membri del team di perfezionare il processo che utilizzeranno per determinare se DART ha modificato con successo l’orbita di Dimorphos dopo l’impatto e quanto.

A ottobre, il team utilizzerà nuovamente telescopi terrestri in tutto il mondo per cercare eventi reciproci e calcolare la nuova orbita di Dimorphos, verificando se il tempo impiegato dall’asteroide più piccolo per orbitare attorno a Didymos si sia spostato di diversi minuti. Queste osservazioni aiuteranno anche a confermare le teorie che gli scienziati di tutto il mondo hanno avanzato sulla dinamica dell’orbita di Dimorphos e sulla rotazione di entrambi gli asteroidi.

DART raggiungerà il suo obiettivo il 26 settembre 2022.

Riferimenti: NASA

Se il lavoro che stiamo facendo ti sembra utile puoi decidere di abbonarti a Passione Astronomia. Non possiamo prometterti di scoprire cosa c’era prima del Big Bang. Ma possiamo prometterti che, grazie al tuo contributo, ci saranno gli articoli di Passione Astronomia per seguire e capire meglio l’universo.

Chissà che un paese più informato non sia un paese migliore.