Il telescopio spaziale Hubble potrebbe aver trovato un buco nero di massa intermedia a circa seimila anni luce da noi.

Grazie al telescopio spaziale Hubble della NASA, abbiamo un nuovo candidato per la rara classe di buchi neri aventi massa, cosiddetta, ‘intermedia’. Esso potrebbe trovarsi nel cuore dell’ammasso globulare più vicino alla Terra, a seimila anni luce di distanza. I buchi neri conosciuti fin’ora si distinguono per lo più in due gruppi: quelli con massa piccola (come i buchi neri di origine stellare) o grande (come quelli supermassicci). Vi è quindi un anello mancante costituito da quei buchi neri aventi massa compresa tra cento e cento mila volte quella solare.

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Come è stato scoperto

L’ammasso globulare M4 immortalato dal telescopio spaziale Hubble. Crediti: ESA/Hubble, NASA.

Non è il primo corpo celeste a essere candidato come buco nero di massa intermedia. Due dei migliori candidati (3XMM J215022.4-055108 e HLX-1) risiedono in densi ammassi stellari alla periferia di altre galassie. Ciascuno di questi presunti buchi neri ha una massa dell’ordine di decine di migliaia di volte quella del Sole. In questo ambito, l’osservatorio a raggi X Chandra della NASA ha contribuito in modo decisivo, scoprendo molti possibili buchi neri intermedi.

In particolare, ci sono numerosi presunti buchi neri di massa intermedia in alcuni ammassi stellari globulari che orbitano attorno alla nostra galassia, la Via Lattea. Per esempio, nel 2008 gli astronomi hanno sospettato la presenza di un buco nero del genere nell’ammasso globulare Omega Centauri.

Recentemente Hubble si è concentrato invece sull’ammasso globulare Messier 4 (M4) per andare a caccia di buchi neri con maggiore precisione rispetto alle ricerche precedenti. Qui, un gruppo di ricerca ha rilevato un possibile buco nero di massa intermedia di circa ottocento masse solari. Ma l’oggetto in questione non può essere visto direttamente, difatti la sua massa è stata stimata a partire dal moto delle stelle che vi orbitano attorno.

Per finire, segue il video con cui la NASA ha annunciato tutto ciò.

Fonte: NASA.

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