Cosa ha scoperto la NASA studiando i raggi X polarizzati della supernova di Tycho con l’Imaging X-ray Polarimetry Explorer.
Circa 450 anni dopo il suo primo avvistamento, la NASA ha svelato i misteri di una storica supernova. L’analisi dei dati raccolti dall’Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE) hanno fornito nuovi indizi su come le onde d’urto generate dalle supernove accelerino le particelle quasi alla velocità della luce. Il protagonista della ricerca in questione è il residuo della famosa supernova Tycho.
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I dettagli della scoperta
Il nome Tycho deriva proprio dell’astronomo danese Tycho Brahe, che la osserò nel 1572. Era così brillante che a ora ha rilasciato tanta energia quanta il Sole ne emetterà nel corso di circa dieci miliardi di anni.
Tornando alla scoperta, la NASA ci fa sapere che, grazie a IXPE, hanno potuto rilevare per la prima volta la geometria dei campi magnetici vicini all’onda d’urto provocata dall’esplosione stellare.
In particolare, la direzione di polarizzazione dai raggi X può essere ricondotta alla direzione dei campi magnetici nel punto in cui sono stati generati i raggi X. Si è così mappata la forma del campo magnetico di Tycho su scale inferiori a un parsec (cioè circa 3,26 anni luce).
La supernova Tycho è classificata come tipo Ia, ovvero quelle che si verifica quando la nana bianca di un sistema binario si alimenta con la massa della sua stella compagna fino a innescare una violenta esplosione. Attualmente si ritiene che è da tali eventi che provengono la maggior parte dei raggi cosmici di origine galattica, compresi quelli che bombardano continuamente il nostro pianeta.
Fonte: NASA.
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