Ecco perché il termine “Big Bang” è fuorviante e come invece dovresti immaginare al meglio la forma dell’universo. Visualizzalo in questo modo.

Non c’è dubbio che il Big Bang sia la migliore spiegazione scientifica per descrivere come ha avuto origine l’universo. Secondo la teoria, l’universo è iniziato molto più caldo e denso di quanto non sia oggi, poi si è espanso e raffreddato nel tempo. Ma dove è accaduto realmente il Big Bang? È una delle domande che ci fate più spesso nei commenti, ma che ci dà la possibilità di spiegare alcune percezioni errate che abbiamo su questo argomento. Mettetevi comodi e buona lettura.

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Il Big Bang. Credit: NASA

Agli scienziati non piace descrivere l’origine dell’universo con un’esplosione

Quando sentiamo il termine Big Bang, siamo subito portati a pensare a un’esplosione. Ma d’altronde è la parola stessa a portarci fuori strada: big-bang! Sappiamo tutti, però, come funzionano le esplosioni nella nostra esperienza: le cose volano fuori da un centro comune. Potreste pensare che è proprio quello che succede nell’universo, con galassie che si allontanano l’una dall’altra, lontano da un centro comune e che volano nel vuoto. L’universo che osserviamo non è niente di tutto questo.

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Esempio: l’intero volume di universo che possiamo osservare con il telescopio spaziale Hubble (possiamo vedere fino a una distanza di quasi 13 miliardi di anni luce) è pieno di galassie. Non esiste un centro dell’universo. E qui arriviamo al punto cruciale di cosa è stato davvero il Big Bang. Non un’esplosione di materia, bensì un’espansione dello spazio stesso. Questo significa che qualsiasi quantità di spazio nell’universo si sta espandendo e tutto si sta allontanando da tutto il resto.

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Mi rendo conto che è molto difficile da visualizzare. Alcuni hanno provato a immaginarlo come un palloncino, ma è un paragone che può confondere. Dicono “Ah-ah! Vedi? Il palloncino ha un centro vuoto, tutto si espande lontano da questo centro”. Quello che non ti hanno detto è che devi prestare attenzione solo alla superficie del palloncino. Fai finta che non ci sia l’interno, ma solo la superficie bidimensionale della gomma. Quando ci soffi dentro, si espande in ogni direzione. E se disegnassi piccoli punti sulla superficie, inizierebbero ad allontanarsi l’uno dall’altro. Se fossi una creatura minuscola bidimensionale, potresti vedere fino a un certo punto, non potresti sapere cosa c’è sù e giù, ma vedresti solo ogni punto allontanarsi dagli altri e non ci sarebbe un centro vuoto.

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