Lo ha annunciato l’Istituto Copernicus della Ue, sottolineando una temperatura media di 16,60 gradi (+0,49 in più rispetto alla media).

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Lo scorso mese di agosto è stato il terzo più caldo nella storia, da quando sono iniziate le rilevazioni climatiche. L’Istituto Copernicus dell’Unione Europea ha evidenziato una temperatura media a livello globale di 16,60 gradi, uno 0,49° C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. L’osservatorio ha poi aggiunto che il clima ad agosto 2025 è stato più secco in gran parte dell’Europa, nonché in Svezia, Russia e parte della Finlandia. Non sono mancati gli incendi di grande entità nei Paesi meridionali del Vecchio Continente.

L’impatto sugli oceani

Temperatura dell’aria in superficie durante l’ondata di calore di agosto 2025. Crediti: Copernicus.

Anche gli oceani del mondo, che contribuiscono a regolare il clima terrestre assorbendo il calore in eccesso dall’atmosfera, hanno raggiunto temperature prossime ai record ad agosto. L’aumento della temperatura dei mari è collegato al peggioramento degli eventi meteorologici estremi. “Con gli oceani del mondo insolitamente caldi, questi eventi sottolineano non solo l’urgenza di ridurre le emissioni, ma anche la necessità critica di adattarsi a eventi climatici estremi più frequenti e intensi”, ha spiegato Samantha Burgess, responsabile strategica per il clima presso il Copernicus Climate Change Service dell’UE.

La causa? Il cambiamento climatico innescato dall’uomo

Le temperature globali sono state alimentate sempre più dalle emissioni di gas serra che riscaldano il pianeta, in gran parte derivanti da combustibili fossili bruciati su larga scala a partire dalla rivoluzione industriale. La temperatura media globale di agosto è stata di 1,29 gradi Celsius superiore a quella preindustriale, leggermente più “fresca” del record mensile stabilito nel 2023 e pari a quella del 2024. La scorsa settimana, gli scienziati hanno dichiarato che il cambiamento climatico causato dall’uomo ha reso quaranta volte più probabili le condizioni di caldo, siccità e vento che hanno alimentato gli incendi.

Per saperne di più:

  • Consulta il portale del Servizio Copernicus sui cambiamenti climatici.