Il rover Curiosity è arrivato in una regione speciale che si ritiene si sia formata mentre il clima di Marte si stava asciugando.

Dopo aver viaggiato in estate attraverso uno stretto passaggio sabbioso, il rover Curiosity della NASA in esplorazione di Marte è recentemente arrivato in una zona denominata “unità di solfati”, una regione a lungo ricercata del Monte Sharp ricca di minerali salati. Gli scienziati ipotizzano che miliardi di anni fa, ruscelli e stagni abbiano lasciato in quest’area dei minerali mentre l’acqua si asciugava. Supponendo che l’ipotesi sia corretta, questi minerali offrono indizi allettanti su come – e perché – il clima del Pianeta Rosso sia mutato dall’essere più simile alla Terra al deserto ghiacciato che è oggi.

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I minerali erano stati individuati dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA molti anni prima dell’atterraggio di Curiosity nel 2012, quindi gli scienziati hanno atteso a lungo per vedere questo terreno da vicino. Subito dopo l’arrivo, il rover ha scoperto una vasta gamma di tipi di roccia e segni di acqua passata, tra cui noduli con strutture simili a popcorn e minerali salati come solfato di magnesio (il sale di Epsom ne è un tipo), solfato di calcio (compreso il gesso) e cloruro di sodio (il comune sale da tavola).

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Curiosity al lavoro

Il foro di esplorazione effettuato da Curiosity sulla roccia chiamata “Canaima”. Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Gli scienziati hanno selezionato una roccia soprannominata “Canaima” come 36° campione di trivellazione della missione, e la scelta non è stata un compito facile. Insieme alle considerazioni scientifiche, il team ha dovuto tenere conto degli strumenti del rover.

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Curiosity utilizza un trapano rotante a percussione, una specie di martello pneumatico, all’estremità del suo braccio di 2 metri per polverizzare campioni di roccia per l’analisi. I freni usurati sul braccio hanno portato di recente il team a concludere che alcune rocce più dure potrebbero richiedere troppo martellamento per una perforazione che non comprometta l’uso dello strumento.

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Grazie a un nuovo algoritmo di perforazione, creato per ridurre al minimo l’uso delle percussioni, gli scienziati hanno deciso di raccogliere un campione di Canaima. E successivamente si è scoperto che non erano neppure necessarie delle percussioni.

Gli scienziati della missione non vedono l’ora di analizzare porzioni del campione con lo strumento Chemical and Minerology (CheMin) e lo strumento Sample Analysis at Mars (SAM).

Un viaggio complicato

Il Passo di Paraitepuy fotografato da Curiosity il 14 agosto 2022. Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il viaggio verso la regione ricca di solfati ha portato Curiosity attraverso un terreno insidioso, incluso, lo scorso agosto, l’attraversamento del sabbioso “Passo di Paraitepuy”, che serpeggia tra alte colline. Il rover ha impiegato più di un mese per navigare e raggiungere finalmente la sua destinazione evitando di restare intrappolato.

Mentre le rocce taglienti possono danneggiare le ruote di Curiosity (che sono ancora in discrete condizioni), la sabbia può essere altrettanto pericolosa, causando potenzialmente il blocco del rover se le ruote perdono trazione.

Le colline bloccavano inoltre la visuale del cielo di Curiosity, richiedendo che il rover fosse orientato attentamente in base a dove poteva puntare le sue antenne verso la Terra e calcolando con precisione per quanto tempo potesse comunicare con gli orbiter che passavano sopra la testa.

Dopo aver affrontato questi rischi, il team è stato premiato con alcuni degli scenari più incredibili della missione, che il rover ha catturato con un panorama del 14 agosto utilizzando la sua Mast Camera, o Mastcam.

Ma ora questa regione porta nuove sfide: sebbene scientificamente avvincente, il terreno più roccioso rende più difficile trovare un posto in cui tutte e sei le ruote di Curiosity siano su un terreno stabile. Se il rover non sarà stabile, gli ingegneri non rischieranno di attivare il braccio, nel caso in cui possa sbattere contro le rocce frastagliate.

Però il team e il rover sono pronti, dopo 10 anni di esplorazione di Marte, a questa nuova avventura.

Riferimenti: NASA\JPL

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