Gli astronomi dell’Università di Cambridge hanno scoperto metano e anidride carbonica nell’atmosfera dell’esopianeta K2-18 b, grazie al telescopio spaziale James Webb.

Un team internazionale di astronomi dell’Università di Cambridge ha utilizzato i dati del telescopio spaziale James Webb per scoprire metano e anidride carbonica nell’atmosfera dell’esopianeta K2-18 b. È la prima volta che molecole a base di carbonio vengono scoperte nell’atmosfera di un pianeta extrasolare che orbita nella cosiddetta “zona abitabile” della sua stella. I risultati sono coerenti con una superficie coperta di oceano al di sotto di un’atmosfera ricca di idrogeno. La scoperta fornisce uno sguardo particolare su un pianeta diverso da qualsiasi altro nel nostro Sistema Solare e solleva interessanti prospettive su mondi potenzialmente abitabili in altre zone dell’Universo.

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Cosa sappiamo di K2-18 b

Carbon-based molecules found on ‘water world’ exoplanet

K2-18 b è 8,6 volte più massiccio della Terra, orbita attorno alla stella nana K2-18 e si trova a 110 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Leone. In precedenza gli astronomi erano riusciti a osservarlo grazie al telescopio Hubble, ma la sua composizione atmosferica è stata oggetto di dibattito. Gli stessi ricercatori hanno studiato K2-18 b nel 2020 e nel 2021 e lo hanno identificato come appartenente a una nuova classe di esopianeti abitabili chiamati mondi “iceani” che potrebbero ospitare la vita. Ciò li ha spinti a dare uno sguardo più dettagliato con il James Webb, degno successore di Hubble.

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Metano e anidride carbonica

Utilizzando i potenti strumenti del James Webb, gli astronomi hanno identificato metano e anidride carbonica in un’atmosfera ricca di idrogeno, su K2-18 b. I ricercatori hanno anche scoperto tracce di una molecola chiamata dimetilsolfuro (DMS). Sulla Terra, è prodotta solo dalla vita, principalmente dalla vita microbica come il fitoplancton marino. Questo dettaglio suggerisce la possibilità di attività biologica su K2-18 b. Sebbene questi studi richiedano un’ulteriore conferma, i ricercatori affermano che K2-18 b e altri pianeti Iceani potrebbero rappresentare la nostra migliore possibilità di trovare vita al di fuori del nostro Sistema Solare.

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