Un’antica stella scoperta nella Grande Nube di Magellano rivela nuovi indizi sulla formazione dell’universo e dei suoi elementi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

La prima generazione di stelle trasformò letteralmente l’universo. All’interno dei loro nuclei, idrogeno ed elio si fondono in un meccanismo che accomuna tutte le stelle dell’universo. Quando queste stelle muoiono, esplodono e gli elementi si diffondono attraverso il cosmo. Il ferro che scorre nelle tue vene, il calcio nei tuoi denti e il sodio che alimenta i tuoi pensieri, sono tutti nati nel cuore di una stella morta da tempo. Nessuno era ancora mai riuscito a trovare una stella “della prima generazione”, ma gli scienziati hanno annunciato una scoperta unica: hanno scoperto una stella della seconda generazione che si è formata in un’altra galassia.

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“Come trovare un ago in un pagliaio”

Credit: ESA

Trovare stelle così antiche è estremamente difficile, perché anche la seconda generazione di stelle è ormai incredibilmente antica e rara. La maggior parte delle stelle nell’universo, compreso il nostro sole, sono il risultato di decine o migliaia di generazioni, che hanno accumulato ogni volta elementi sempre più pesanti. “Forse meno di 1 stella su 100.000 nella Via Lattea è una di queste stelle di seconda generazione”, dicono gli scienziati. “Come pescare un ago in un pagliaio.”

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Perché sono così importanti

Ma vale la pena scattare istantanee di come appariva l’universo nel tempo. “Nei loro strati esterni, queste stelle preservano gli elementi vicini al luogo in cui si sono formate”, ha spiegato. “Se riesci a trovare una stella molto antica e a ricavarne la composizione chimica, puoi capire quale fosse la composizione chimica dell’universo nel luogo in cui si è formata quella stella, miliardi di anni fa” spiegano dall’Università di Chicago.

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La stella scoperta nella Grande Nube di Magellano

Gli scienziati hanno cercato prove dell’esistenza di queste stelle antiche nella Grande Nube di Magellano e ne hanno catalogate dieci, prima con il satellite Gaia dell’ESA e poi con il telescopio Magellano in Cile. Gli scienziati sono rimasti sorpresi nel vedere che una di queste conteneva molto meno carbonio che ferro rispetto a quello che vediamo nelle stelle della Via Lattea. Ciò significa che probabilmente si è formata sulla scia della prima generazione di stelle.

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