Come le Asperitas hanno cambiato l’Atlante Internazionale delle Nuvole

Il nome “Asperitas” significa in latino “ruvidezza”.

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Asperitas, 1 maggio 2024 – Campagna modicana (Rg) © Marcella Giulia Pace

Aspetto

Una delle caratteristiche più distintive delle Asperitas è la loro somiglianza con un mare in tempesta. Le onde caotiche ricordano la superficie di un mare agitato vista dal basso che trasforma il cielo in un oceano di nuvole, con creste e valli che si muovono e cambiano forma, illuminati variabilmente a seconda dell’angolazione del sole. Onde turbolente e increspate che si estendono attraverso il cielo, conferendo una sensazione di movimento dinamico e potente come quello di un mare mosso.

Questa analogia è anche descrittiva delle dinamiche fisiche alla base della formazione delle Asperitas, dove le forze di wind shear e le instabilità atmosferiche giocano un ruolo simile alle correnti marine nella modellazione delle onde oceaniche. Questo aspetto visuale unico delle Asperitas non solo arricchisce la nostra esperienza estetica del cielo, ma offre anche spunti sulla complessità e l’interconnettività dei sistemi meteorologici.

Asperitas, 1 maggio 2024 – Campagna modicana (Rg) © Marcella Giulia Pace

L’Atlante Internazionale delle nuvole

Le nubi Asperitas rappresentano una delle più recenti aggiunte al sistema di classificazione delle nuvole e hanno una storia relativamente breve rispetto ad altre formazioni nuvolose. La loro classificazione è uno dei cambiamenti più significativi nell’Atlante Internazionale delle nuvole dopo molti anni.

Asperitas, 29 Aprile 2014 – Campagna ragusana (Rg) © Marcella Giulia Pace

L‘Atlante Internazionale delle nuvole è stato pubblicato per la prima volta nel 1896 e ha subìto diverse revisioni nel corso degli anni, ma tali aggiornamenti sono stati relativamente rari. Le nubi Asperitas sono state ufficialmente riconosciute e aggiunte all’atlante dalla World Meteorological Organization (WMO) solo nell’edizione del 2017, segnando il primo nuovo tipo di formazione nuvolosa aggiunto dopo decenni.

La nuova edizione dell’Atlante Internazionale delle Nuvole quindi, ora include le Asperitas come caratteristica supplementare associata principalmente ai tipi di nuvole Altocumulus e Stratocumulus.

Asperitas, 1 maggio 2024 – Campagna modicana (Rg) © Marcella Giulia Pace

La storia delle Asperitas

La Cloud Appreciation Society ha iniziato a raccogliere e a discutere le immagini di questo particolare tipo di formazione nuvolosa nel 2006, dopo che membri della società avevano notato e fotografato ciò che allora sembrava una formazione nuvolosa non classificata.

Il nome “Asperitas” è stato suggerito per la prima volta da Gavin Pretor-Pinney, della Cloud Appreciation Society, riflettendo la superficie turbolenta e ondulata delle nubi. La proposta di aggiungere le Asperitas come una nuova classificazione è stata avanzata alla WMO.

Dopo anni di revisione e analisi, la WMO ha accettato di includere le Asperitas nell’Atlante Internazionale delle nuvole nel 2017, riconoscendo ufficialmente questo tipo di formazione nuvolosa come un fenomeno distinto. La tecnologia degli smartphone e l’interconnessione fornita da Internet hanno permesso una rete di osservatori del cielo di rivelare questa caratteristica distintiva precedentemente non identificata.

Questo evento è significativo non solo per la sua rarità ma anche per il modo in cui è stato guidato dalla comunità e supportato dalla tecnologia moderna, dimostrando un cambiamento nel modo in cui le conoscenze meteorologiche possono essere espansive e inclusive con anche il contributo di appassionati e fotografi amatoriali.

Asperitas sulle Dolomiti, 10 febbraio 2015 Peaio (Bl) © Marcella Giulia Pace

Formazione e sviluppo delle Asperitas

Le nubi Asperitas si formano tipicamente a basse o medie altitudini. Generalmente, queste nubi sono associate ai tipi di nuvole Stratocumulus o Altocumulus, che si trovano a diverse altezze. Stratocumulus: si formano solitamente a un’altezza che va da circa 200 a 2,000 metri sopra il livello del suolo. Altocumulus: queste nubi si trovano tipicamente a un’altezza che varia da circa 2,000 a 7,000 metri.

Le Asperitas tendono a formarsi sotto il livello di congelamento dell’atmosfera, il che significa che si sviluppano in uno strato atmosferico dove la temperatura è ancora al di sopra del punto di congelamento. Questo implica che non sono comuni la formazione di ghiaccio o precipitazioni intense da queste nubi.

Asperitas, 1 maggio 2024 – Campagna modicana (Rg) © Marcella Giulia Pace

La formazione di Asperitas è influenzata principalmente da oscillazioni deboli, che possono essere prodotti o sottoprodotti di wind shear, convezione, onde di gravità e onde orografiche. La turbolenza locale alla base della nuvola, in particolare all’interfaccia nuvola-aria, genera instabilità sopra uno strato d’aria stabile che generalmente si estende dalla base della nuvola fino alla superficie terrestre. L’instabilità risultante vicino alla base della nuvola è simile all’instabilità di Kelvin-Helmholtz, generalmente trovata alla cima delle nuvole. Ma, l’instabilità alla cima delle nuvole trasportata verso il basso attraverso uno strato sottile di nuvola può produrre formazioni alla base della nuvola disuguali e “ad onda”, specialmente quando l’instabilità è bloccata dall’aria stabile sottostante.

Instabilità Kelvin-Helmholtz


Similarità con altre formazioni nuvolose

Le Asperitas possono anche somigliare alle nuvole Mammatus, che sono caratterizzate da sacche pendenti alla base delle nuvole, particolarmente quelle dei Cumulonimbus. Le immagini delle Asperitas rivelano una base nuvolosa più caotica e ondulata e differiscono dalle Mammatus per la loro maggiore organizzazione orizzontale e la loro apparenza meno strutturata.

Mammatus sulle Dolomiti (2015) © Marcella Giulia Pace

Ricerca 

La ricerca continua sulla dinamica delle Asperitas è cruciale per comprendere la natura di questa nuova classificazione delle nuvole. Studi come quelli condotti da R. Giles Harrison e colleghi dell’Università di Reading hanno fornito un’analisi dettagliata delle condizioni meteorologiche che favoriscono la formazione delle Asperitas, gettando nuova luce sulle loro proprietà fisiche e sulle implicazioni per la meteorologia e la sicurezza aerea.

Le tue foto nella nostra galleria

Se hai immortalatole nubi Asperitas nelle tue fotografie, ci piacerebbe documentare la tua esperienza. Invia le tue immagini accompagnate dalla data, il luogo di scatto e, se possibile, l’orario. Nel nostro articolo, presenteremo una galleria esclusiva (che si aggiornerà ad ogni contributo fotografico) con le testimonianze delle straordinarie osservazioni alle diverse latitudini italiane. I crediti, naturalmente, saranno accuratamente indicati.

Indice dei fenomeni trattati

Fonti di riferimento

Siti: Cloud Appreciation Society ; Met Matters; International cloud Atlas; University of Reading