Una nuova ricerca del CSIRO e dell’Università di Toronto in Canada stima che fino a 11 milioni di tonnellate di plastica si trovino sul fondo dell’oceano, ecco i dettagli

Le stime purtroppo sono drammatiche, pensate che è come se ogni minuto entrasse nell’oceano un camion della spazzatura pieno di plastica. E’ fondamentale quindi capire come e dove va a finire tutta la plastica che sfruttiamo quotidianamente, per proteggere gli ecosistemi marini e la fauna selvatica.

Cavalluccio marino plastica
Un cavalluccio marino impigliato ad una mascherina chirurgica
Credit: Nicholas Samaras

Lo studio

Studi precedenti ci hanno già fornito una stima delle microplastiche sul fondo del mare. Questa nuova ricerca esamina invece oggetti più grandi, come reti e bicchieri fino ai sacchetti di plastica. Rappresenta dunque la prima stima di quanti rifiuti di plastica finiscono sul fondo dell’oceano, dove si accumulano prima di essere scomposti in pezzi più piccoli e mescolarsi nei sedimenti oceanici. Abbiamo scoperto che il fondo dell’oceano è diventato un vero e proprio cimitero di rifiuti, con una stima compresa tra i 3 e gli 11 milioni di tonnellate di plastica che si poggia sui fondali marini ed oceanici. Inoltre, la stima dei rifiuti sul fondo dell’oceano potrebbe essere fino a 100 volte superiore alla quantità che invece galleggia in superficie. La superficie dell’oceano è un luogo di riposo temporaneo di plastica, quindi se riuscissimo ad impedire che questa entri nei nostri oceani, la quantità si ridurrebbe.

Tartaruga plastica
Un esemplare di tartaruga Caretta Caretta completamente impigliata in una massa di reti da pesca
Credit: Jordi Chias Pujol/Unforgettable Underwater Photography/NHM

Cosa si prevede per il futuro

I dati scientifici sono stati utilizzati per costruire due modelli predittivi per stimare la quantità e la distribuzione della plastica sul fondo dell’oceano: uno basato sui dati dei veicoli telecomandati (ROV) e l’altro sull’utilizzo delle reti a strascico. Utilizzando i dati ROV, si stima che da 3 a 11 milioni di tonnellate di inquinamento da plastica risiedano sul fondo dell’oceano. Circa la metà (46%) si trova al di sopra dei 200 metri di profondità. Le profondità oceaniche che vanno dai 200 m ai 11.000 m, contengono il resto (54%). Le previsioni purtroppo confermano che la plastica continuerà a finire nelle profondità dell’oceano, un pozzo per l’inquinamento marino da plastica. Sebbene i mari interni e costieri coprano una superficie molto inferiore rispetto agli oceani (11% contro il 56% dell’intera superficie terrestre), si prevede che queste aree contengano la stessa massa di rifiuti del resto del fondale oceanico. Comprendere le forze trainanti dietro il trasporto e l’accumulo di plastica nelle profondità oceaniche ci fornisce informazioni su come ridurre le fonti e come agire per avviare una bonifica ambientale, riducendo così i rischi che tale inquinamento comporta per la vita marina. Ricordiamoci che non siamo l’unica specie vivente sul pianeta Terra, ed è importante ricordarlo sempre al fine di una corretta convivenza uomo-natura.

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