Il team del telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA vuole mappare la Via Lattea agli infrarossi: così osserveremo parti della nostra galassia che non siamo mai stati in grado di esplorare prima d’ora

Il team del telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA ha annunciato di voler avviare un’indagine senza precedenti del piano della nostra galassia, la Via Lattea. Vogliono infatti scrutare più in profondità rispetto a qualsiasi altro studio mai fatto finora, mappando più stelle della nostra galassia di tutte le osservazioni precedenti messe insieme!

Obiettivi del telescopio Nancy Grace

La comunità scientifica è dunque al lavoro per progettare il programma osservativo in vista del lancio che dovrebbe avvenire entro maggio 2027. Il Nancy Grace Roman Space Telescope avrà un campo visivo almeno 100 volte maggiore di Hubble, potrà misurare potenzialmente la luce di un miliardo di galassie nel corso della sua vita. Questo telescopio sarà anche in grado di bloccare la luce stellare per vedere direttamente gli esopianeti e i dischi di formazione planetaria. Farà statistiche riguardanti i sistemi planetari nella nostra galassia e risolverà questioni essenziali sull’energia oscura, sugli esopianeti e sull’astrofisica infrarossa.

Galassie Via Lattea
Questa immagine mostra due viste della stessa galassia a spirale IC 5332 come vista da due telescopi della NASA: le osservazioni del telescopio spaziale James Webb appaiono in alto a sinistra e quelle del telescopio spaziale Hubble in basso a destra
Credit: NASA, ESA, CSA, STScI, Janice Lee (STScI), Thomas Williams (Oxford), Rupali Chandar (UToledo), PHANGS Team

L’anatomia della Via Lattea

La difficoltà nello studiare la Via Lattea sta nel fatto che il piano della nostra galassia copre un’area così vasta del cielo che studiarlo in dettaglio può richiedere molto, molto tempo. Gli astronomi, inoltre, devono anche scrutare attraverso la spessa polvere che oscura la luce stellare lontana. Mentre abbiamo una visione incedibile delle immediate vicinanze del nostro sistema solare, abbiamo invece una visione molto incompleta di come sia l’altra metà della Via Lattea, al di là del centro galattico. Grazie al telescopio spaziale Spitzer della NASA abbiamo condotto indagini su una vasta area del piano galattico in lunghezze d’onda anche più lunghe della luce, ma non è comunque paragonabile a ciò che sarà in grado di fare Roman. L’ampio campo visivo insieme ad una risoluzione nitida e alla capacità di scrutare attraverso la polvere lo rendono lo strumento ideale per studiare la Via Lattea. Osservare le stelle all’infrarosso aiuterà gli astronomi ad ottenere dettagli come la temperatura delle stelle. Già solo con questo dato avremo moltissime informazioni: dallo stadio evolutivo e dalla composizione della stella alla sua luminosità e dimensione.

Roman Gaia Via Lattea
Il piano della nostra galassia, la Via Lattea, visto dalla missione spaziale Gaia dell’ESA.
Credit:ESA/Gaia/DPAC

Altri obiettivi di Roman

La visione ”da falco” di Roman aiuterà gli astronomi a vedere le singole stelle anche sul lato nascosto della galassia. Il telescopio creerà un nuovo enorme catalogo di stelle, poiché sarà in grado di mappare 10 volte più lontano rispetto all’ultima mappatura di precisione fatta dalla missione spaziale Gaia dell’ESA. Gaia ha mappato oltre 1 miliardo di stelle in 3D, entro circa 10.000 anni luce. Roman potrebbe mappare fino a 100 miliardi di stelle a 100.000 anni luce di distanza o più – fino al bordo più lontano della nostra galassia e oltre. La Galactic Plane Survey è la prima survey di astrofisica generale annunciata da Roman, uno dei numerosi programmi di osservazione che il telescopio realizzerà in aggiunta alle sue tre principali survey comunitarie e alla dimostrazione della tecnologia Coronagraph. Gli astronomi di tutto il mondo avranno l’opportunità di utilizzare Roman e proporre ricerche all’avanguardia per condurre una scienza straordinaria.

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