Gli scienziati sono riusciti a ottenere dettagli senza precedenti delle strutture cosmiche che collegano le galassie.

Come fiumi che alimentano gli oceani, i flussi di gas nutrono le galassie in tutto l’universo. Questi flussi, che fanno parte della cosiddetta “rete cosmica”, sono molto deboli e difficili da osservare. Sebbene gli astronomi conoscano la rete cosmica da decenni e abbiano persino intravisto il bagliore dei suoi filamenti attorno a oggetti cosmici luminosi come i quasar, finora non avevano fotografato direttamente le porzioni più buie dello spazio.

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La rete cosmica si illumina nell’oscurità dello spazio

È la prima volta che gli scienziati del Caltech riescono a vedere la luce emessa dalla porzione più grande e nascosta della rete cosmica, ovvero i sottili filamenti incrociati che si estendono attraverso gli angoli più bui dello spazio tra le galassie.

Questa animazione rivela una fetta tridimensionale della rete di filamenti di idrogeno che attraversano le galassie. I dati sono stati raccolti dal Keck Cosmic Web Imager, o KCWI, progettato per rivelare la struttura di questa componente misteriosa dell’universo. La regione osservata si trova a circa 10,5 miliardi di anni luce di distanza. Si estende su un’area di 2,3 per 3,2 milioni di anni luce con una profondità di 600 milioni di anni luce (50 milioni per segmento).

Le galassie hanno origine da vorticose nubi di gas. Quel gas poi si condensa ulteriormente in stelle che illuminano le galassie, rendendole visibili ai telescopi terrestri. Gli astronomi pensano che questi filamenti freddi e scuri nello spazio profondo forniscano gas alle galassie, il carburante per la formazione di nuove stelle.

Riferimenti: Caltech

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