La sonda Voyager 2 ha rilevato nel 2020 un aumento della densità dello spazio al di fuori del sistema solare a 18,5 miliardi di chilometri dalla Terra

Confrontando i dati di diversi strumenti a bordo della rivoluzionaria astronave, gli scienziati della missione hanno determinato che la sonda ha attraversato il bordo esterno dell’eliosfera il 5 novembre. Questo confine, chiamato eliopausa, è il punto in cui il tenue vento solare caldo incontra il freddo e denso mezzo interstellare. La sua gemella, Voyager 1, ha attraversato questo confine nel 2012, ma Voyager 2 porta uno strumento funzionante che fornirà osservazioni uniche nel suo genere sulla natura di questa porta nello spazio interstellare.

Oltre 20 miliardi di chilometri

Voyager 2 ora si trova a oltre 20 miliardi di chilometri dalla Terra. Gli operatori della missione possono ancora comunicare con Voyager 2, ma le informazioni, che si muovono alla velocità della luce, impiegano circa 18,6 ore per viaggiare dalla navicella alla Terra. In confronto, la luce che viaggia dal Sole impiega circa otto minuti per raggiungere la Terra.

Posizione Voyager 2
Posizione Voyager 1 e 2. Credit: NASA/JPL-Caltech

I dati tra eliopausa ed eliosfera

Oltre ai dati sul plasma, i membri del team scientifico di Voyager hanno visto prove da altri tre strumenti di bordo, il sottosistema di raggi cosmici, lo strumento a particelle cariche a bassa energia e il magnetometro, che è coerente con la conclusione che Voyager 2 ha attraversato l’eliopausa. I membri del team di Voyager sono ansiosi di continuare a studiare i dati di questi altri strumenti di bordo per ottenere un’immagine più chiara dell’ambiente attraverso il quale Voyager 2 sta viaggiando. Lo spazio all’interno dell’eliopausa è l’eliosfera. La densità della materia è estremamente bassa, ma è ancora presente. 

La densità dello spazio

La prova più convincente dell’uscita della sonda dall’eliosfera proviene dal suo Plasma Science Experiment ( PLS) a bordo), uno strumento che ha smesso di funzionare su Voyager 1 nel 1980, molto prima che la sonda attraversasse l’eliopausa. Fino a poco tempo, lo spazio che circondava Voyager 2 era riempito prevalentemente con plasma che scorreva dal nostro Sole. Questo deflusso, chiamato vento solare, crea una bolla, l’eliosfera, che avvolge i pianeti del nostro sistema solare. Il PLS utilizza la corrente elettrica del plasma per rilevare la velocità, la densità, la temperatura, la pressione e il flusso del vento solare. Il PLS a bordo della Voyager 2 ha osservato un forte calo della velocità delle particelle del vento solare il 5 novembre. Da quella data, lo strumento al plasma non ha osservato alcun flusso di vento solare nell’ambiente intorno al Voyager 2, il che rende gli scienziati della missione sicuri che la sonda abbia ha lasciato l’eliosfera proprio nel 2012.

Alimentazione della Voyager 2

Le sonde Voyager sono alimentate utilizzando il calore derivante dal decadimento del materiale radioattivo, contenuto in un dispositivo chiamato generatore termico radioisotopico ( RTG ). La potenza in uscita degli RTG diminuisce di circa quattro watt all’anno, il che significa che varie parti dei Voyager, comprese le telecamere su entrambi i veicoli spaziali, sono state spente nel tempo per gestire l’alimentazione.

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