Conosciamo bene le cariche elettriche, ma che dire di quelle magnetiche? Recensione scientifica di un episodio di “The Big Bang Theory”.

I monopoli magnetici, particelle teoriche con un solo polo magnetico, sono stati al centro di un episodio della popolare serie TV “The Big Bang Theory”. Ma quanto c’è di vero nella trama che vede il fisico teorico Sheldon Cooper partire per una spedizione artica alla loro ricerca? Esploriamo il confine tra finzione televisiva e realtà scientifica, scoprendo come questi oggetti elusivi rappresentino una delle sfide più affascinanti della fisica moderna.

Nella serie, Sheldon – noto per la sua brillantezza e le sue eccentricità – intraprende un’avventura scientifica che potrebbe sembrare bizzarra ai non addetti ai lavori. Tuttavia, la ricerca dei monopoli magnetici è tutt’altro che un’invenzione televisiva: è un campo di studio reale e attivo, che coinvolge fisici teorici e sperimentali in tutto il mondo.

La lunga storia dei monopoli magnetici

Illustrazione artistica di monopoli magnetici (immagine principale) e di un dipolo magnetico (riquadro in basso a sinistra). I monopoli magnetici, se esistono, sarebbero particelle con un singolo polo magnetico, nord o sud, a differenza dei comuni magneti che possiedono sempre una coppia di poli opposti. Crediti: CERN.

Per comprendere l’importanza di questa ricerca, dobbiamo prima sfidare la nostra intuizione sui magneti. Fin dalle scuole elementari, impariamo che i magneti hanno sempre due poli, nord e sud, e che è impossibile separarli. Se tagliamo un magnete a metà, otteniamo semplicemente due magneti più piccoli, ciascuno con il proprio polo nord e sud. Questo comportamento è così fondamentale che è difficile immaginare come potrebbe essere altrimenti.

Eppure, la possibilità teorica di particelle con un solo polo magnetico ha una lunga storia nella fisica, risalente addirittura al XIII secolo. Fu il francese Petrus Peregrinus a studiare per primo in modo sistematico le proprietà dei magneti, osservando come poli opposti si attraggono e poli uguali si respingono. Queste osservazioni gettarono le basi per la comprensione moderna del magnetismo, ma lasciarono aperta la questione dell’esistenza di poli magnetici isolati.

Il vero punto di svolta nella storia dei monopoli magnetici arrivò nel 1931, quando il fisico Paul Dirac dimostrò che la loro esistenza è perfettamente compatibile con i principi della meccanica quantistica. Dirac scoprì che i monopoli magnetici non solo sono possibili in teoria, ma potrebbero anche spiegare uno dei misteri più profondi della fisica: perché le cariche elettriche in natura sono sempre multipli di una carica fondamentale. Questa connessione inaspettata tra magnetismo ed elettricità diede nuovo impulso alla ricerca teorica sui monopoli.

Ma se la teoria prevede l’esistenza dei monopoli magnetici, perché non li abbiamo ancora osservati? Il problema potrebbe risiedere nella loro origine cosmica. Secondo alcuni modelli, i monopoli sarebbero emersi nei primissimi istanti di vita dell’universo, durante una transizione di fase cosmica simile a quella che avviene quando l’acqua si trasforma in ghiaccio. Tuttavia, questo processo avrebbe dovuto produrne in quantità enormi, in netto contrasto con le osservazioni attuali che non ne rilevano alcuno.

Una possibile soluzione a questo paradosso viene dalla teoria dell’inflazione cosmica, un’idea rivoluzionaria proposta negli anni ’80 per spiegare alcune proprietà dell’universo primordiale. Secondo la teoria dell’inflazione, l’universo avrebbe attraversato una brevissima fase di espansione accelerata nei suoi primissimi istanti di vita. Questa espansione violenta avrebbe diluito enormemente la densità di eventuali monopoli, rendendoli estremamente rari e difficili da osservare oggi.

Finora nessun esperimento ha fornito prove convincenti dell’esistenza dei monopoli magnetici, ma la caccia continua. Ogni nuovo tentativo fallito non fa che rendere più stringenti i limiti sulla loro possibile abbondanza e proprietà, guidando lo sviluppo di nuove teorie e tecniche sperimentali.

Nonostante l’assenza di conferme sperimentali, i monopoli magnetici mantengono un ruolo importante nella fisica teorica. Hanno ispirato lo sviluppo di nuove tecniche matematiche e fornito chiavi interpretative per fenomeni complessi come il confinamento dei quark, il meccanismo che tiene insieme i protoni e i neutroni nei nuclei atomici. Il concetto di dualità tra elettricità e magnetismo introdotto da Dirac si è rivelato un potente strumento concettuale, alla base di teorie avanzate come la teoria delle stringhe.

La ricerca dei monopoli magnetici ci ricorda come la fisica moderna operi spesso al confine tra l’immaginabile e l’impossibile. Che esistano davvero o meno come particelle reali, i monopoli magnetici occupano un posto speciale nella storia e nell’immaginario della fisica. La loro ricerca, al confine tra teoria ed esperimento, continua a spingere i fisici a interrogarsi sui principi fondamentali che governano l’universo.

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