L’ammasso di galassie della Chioma è 38 milioni di anni luce più vicino di quanto dovrebbe essere. Ecco cosa sta succedendo.
Un team di astronomi guidato da Dan Scolnic della Duke University in North Carolina e Adam Riess della Johns Hopkins University ha cercato tutte le esplosioni di supernova di tipo Ia osservate dal telescopio spaziale Hubble nelle galassie dell’ammasso della Chioma. Utilizzando le misurazioni di queste supernove, il team ha scoperto che l’ammasso della Chioma è più vicino a noi di quanto dovrebbe essere, e questo è un grosso problema per quel che riguarda l’espansione dell’universo. I risultati delle misurazioni sono stati accettati per la pubblicazione sulla rivista The Astrophysical Journal.
Cosa dice il modello standard sull’espansione dell’universo

Sulla base delle osservazioni della radiazione cosmica di fondo (l’eco residuo del Big Bang) da parte della sonda Planck dell’Agenzia Spaziale Europea, la costante di Hubble dovrebbe essere di 67,4 chilometri al secondo per megaparsec (km/s/Mpc). Un megaparsec è un milione di parsec e un parsec è 3,26 anni luce. Quindi ciò che Planck e il modello standard prevedono è che ogni volume di spazio di un milione di parsec dovrebbe espandersi di 67,4 chilometri ogni secondo.
Perché non tornano le nuove misurazioni
A tal proposito, Scolnic e Riess hanno sfruttato le osservazioni del telescopio spaziale Hubble sulle esplosioni di supernova di tipo Ia nell’ammasso di galassie della Chioma. Hanno calcolato una distanza di 321 milioni di anni luce, più o meno con un’incertezza di 7 milioni di anni luce. Ma per il Modello Standard l’Ammasso dovrebbe essere distante 359 milioni di anni luce.
Quindi cosa potrebbe aver causato questa differenza? L’attenzione degli scienziati è ora focalizzata sull’universo primordiale, soprattutto se lì ci fosse qualcosa non previsto dal modello standard che avrebbe potuto influenzare le misurazioni. Forse c’è stata un’esplosione “extra” di energia oscura nell’universo primordiale, o forse l’energia è stata iniettata nel cosmo primordiale dalla radiazione degli assioni, che sono particelle teoriche e il principale candidato per la materia oscura. Serviranno però ulteriori misurazioni per saperne di più.
Per saperne di più:
- Consulta l’articolo originale su Space.com.