Non tutti i crateri presenti su Marte sono stati direttamente causati dall’impatto di un asteroide. Un recente studio afferma che molti sarebbero dei ”crateri secondari”, ecco i dettagli

Lo studio si concentra su un cratere chiamato Corinto. Si trova nell‘Elysium Planitia, 17 gradi più a nord dell’equatore. Si tratta di un cratere relativamente giovane per gli standard marziani, si stima che abbia circa 2,34 milioni di anni. Gli scienziati pensano che potrebbe essere il cratere più recente delle sue dimensioni presente su Marte.

Cratere Corinto, alcune informazioni

Il cratere Corinto ha un diametro di circa 14 km e una profondità di 1 km. La sua parte interna è caratterizzata da altri crateri più piccoli che hanno avuto origine in seguito all’impatto. I dati che abbiamo suggeriscono che fosse pieno di ghiaccio d’acqua quando è stato colpito. I calcoli indicano un angolo di impatto di circa 30-45 gradi rispetto al suolo. L’asteroide che ha impattato il suolo di Marte proveniva da nord, di conseguenza il campo di impatto del materiale espulso si trova a sud, in particolare a sud-ovest rispetto al cratere. Alcuni crateri secondari si trovano anche a nord di quello principale, ma in numero nettamente minore. Tracciare il percorso di questo materiale espulso su Marte qualche milione di anni dopo non è per nulla facile. Come ci sono riusciti gli scienziati?

Corinto Marte
Immagine del cratere Corinto.
Credit: NASA

Dettagli dello studio

Il team ha utilizzato i dati raccolti da HiRISE e dalla Context Camera (CTX) sul Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) – in orbita intorno a Marte – e ha analizzato le caratteristiche dei crateri più piccoli che circondano il cratere Corinto. In particolare, hanno cercato crateri che sembravano essere stati causati da materiale espulso piuttosto che da un impatto diretto. Hanno poi raggruppato i diversi tipi di crateri cosiddetti ”ejecta” che hanno trovato in cinque diverse “facies”, concentrandosi principalmente su quanto fossero lontani dal cratere principale. Ogni facies ha delle sue caratteristiche ben distinte. Ad esempio, la Facies 0, quella più vicina al cratere principale, è semicircolare, non sembra avere materiale espulso ed ha bordi molto ben delineati. D’altra parte, i crateri nella Facies 3 sono lunghi e stretti piuttosto che semicircolari (suggerendo che qualcosa deve esser rotolato per crearli) e si mostrano molto luminosi nelle immagini di Marte del MRO.

Cratere corinto Marte
Rappresentazione grafica delle facies dei crateri intorno a Corinto.
Credit: Golombek et al.

Numeri da capogiro

Il team ha infine scoperto che in questa zona di Marte ci sono quasi 2 miliardi di crateri da impatto secondari più grandi di 10 metri causati dal materiale espulso da Corinto. E questi crateri secondari appaiono fino a 1850 km di distanza da quello principale! Ciò lo rende in assoluto – tra i recenti crateri marziani – il più ”impattante” in termini di numero e distanza del suo materiale espulso. Come per la maggior parte delle cose nella scienza, un nuovo record per qualcosa attrae ulteriori ricerche. Staremo a vedere quali scoperte future potranno essere fatte su questo interessante cratere di Marte.

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