Un nuovo studio potrebbe aiutarci a comprendere meglio la natura più profonda della materia oscura. Ecco tutti i dettagli.

Un gruppo di ricerca guidato dal professor Kaiki Taro Inoue dell’Università di Osaka, in Giappone, ha utilizzato i telescopi ALMA di Atacama per fare una scoperta senza precedenti: fluttuazioni della materia oscura nell’Universo. È la prima volta che queste fluttuazioni vengono rilevate su piccola scala. Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per la comprensione della vera natura della materia oscura.

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I dettagli del nuovo studio

materia oscura

Si ritiene che la materia oscura, il materiale invisibile che costituisce una frazione significativa della massa dell’Universo, abbia svolto un ruolo importante nella formazione di stelle e galassie. Poiché non è distribuita uniformemente nello spazio ma in gruppi, la sua gravità può modificare leggermente il percorso della luce proveniente da sorgenti luminose anche molto distanti. Le osservazioni di questo effetto (lente gravitazionale) hanno dimostrato che la materia oscura è associata a galassie e ammassi di galassie relativamente massicci. Tuttavia, non ci era ancora chiaro come fosse distribuita su scale più piccole.

Grazie alle osservazioni di ALMA, il gruppo di ricerca si è concentrato su un quasar situato a 11 miliardi di anni luce dalla Terra. Nella foto la galassia sembrava quadruplicarsi a causa dell’effetto lente gravitazionale. Tuttavia, le posizioni e le forme di queste galassie non corrispondevano ai calcoli degli scienziati, motivo per cui doveva esserci qualcos’altro in gioco. Ulteriori indagini hanno poi rivelato la fonte di questa discrepanza: gli effetti della materia oscura su una scala inferiore a quella delle grandi galassie, hanno confermato e arricchito l’attuale modello teorico. Secondo la teoria, questi ammassi sono distribuiti non solo all’interno delle galassie, ma anche negli spazi intergalattici.

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Riferimenti: Alma Observatory