La sonda BepiColombo inizia a regalarci dettagli clamorosi di Mercurio, il più piccolo pianeta del sistema solare

La missione BepiColombo dell’ESA e dell’Agenzia Spaziale Giapponese ha effettuato il suo terzo dei sei sorvoli di Mercurio, scattando immagini di un nuovo cratere da impatto, rivelando curiosità tettoniche e vulcaniche. La sonda sta ‘regolando’ la sua traiettoria per entrare nell’orbita di Mercurio nel 2025. Il più vicino avvicinamento è avvenuto alle 19:34 UTC del 19 giugno 2023, a circa 236 km sopra la superficie del pianeta, sul lato notturno di Mercurio. BepiColombo è la seconda missione in assoluto in orbita attorno a Mercurio ma anche la più complessa. Ricco di strumenti scientifici, la sonda cercherà di aiutarci a conoscere meglio Mercurio e a far luce sulla storia dell’intero Sistema Solare. Di seguito, ecco le foto:

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Credit: ESA/BepiColombo/MTM, CC BY-SA 3.0 IGO; processing: K. Wohlfarth and M. Tenthoff 

Qualche info sul più piccolo pianeta del Sistema Solare

Mercurio ha un raggio di 2.440 chilometri, 1/3 di quello della Terra, ed è poco più grande della Luna. Orbita intorno al Sole ad una distanza media di 58 milioni di chilometri: la luce solare impiega circa 3,2 minuti per raggiungere il pianeta. L’orbita è fortemente eccentrica e lo porta da 47 milioni di chilometri fino a 70 milioni di chilometri dal Sole. Completa una rivoluzione ogni 88 giorni con una velocità media di 47 chilometri al secondo, più veloce di qualsiasi altro pianeta. Al contrario, Mercurio ruota molto lentamente intorno al proprio asse: completa una rotazione ogni 59 giorni terrestri. L’asse di rotazione è inclinato di soli 2 gradi rispetto al piano della sua orbita attorno al Sole. Ciò significa che ruota quasi perfettamente in posizione verticale e quindi non ha le stagioni. Inoltre si verifica il fenomeno della precessione del perielio, ovvero il cambiamento stesso del perielio (il punto più vicino al Sole) dell’orbita di Mercurio. Questa anomalia fu spiegata grazie alla relatività generale di Einstein. Mercurio possiede una sottile esosfera formata da atomi provenienti dalla sua superficie “messi insieme” dal vento solare e dagli impatti meteorici. L’esosfera è composta principalmente da ossigeno, sodio, idrogeno, elio e potassio. Il campo magnetico di Mercurio è “sfalsato” rispetto all’equatore del pianeta ed ha solo l’1% della forza di quello terrestre. Ma interagisce con il campo magnetico del Sole creando intensi tornado magnetici che incanalano il veloce e caldo plasma del vento solare fino alla superficie del pianeta. Quando gli ioni colpiscono la superficie, si staccano atomi carichi neutralmente formando un anello alto nel cielo.

Fonte: ESA