Senza dubbio lo smog rappresenta un pericolo per la salute dell’uomo. Gli effetti dello Smog Killer di Londra del 1951 furono devastanti

Lo smog è una forma di inquinamento atmosferico che si manifesta con forme simili alla nebbia, alla foschia o alla caligine negli strati bassi dell’atmosfera, normalmente in condizioni di calma di vento e di inversioni termiche alle basse quote. Nel periodo di COVID – 19 sicuramente molte città hanno potuto beneficiare di una certa disintossicazione anche da smog ed al contempo hanno senza dubbio avuto la possibilità di ammirare gli astri godendo di cieli più nitidi.

Milano con e senza amog

Risulta nocivo alla salute dell’uomo, degli animali, delle piante e degli ecosistemi acquatici. Inoltre per la sua acidità è in grado di corrodere lentamente edifici e monumenti. Vari ne sono i tipi:

  • Smog di tipo “tradizionale”, detto anche smog invernale o di Londra perché più comune di inverno e nelle città a climi freddi e umidi come Londra. È anche detto smog riducente dal punto di vista chimico. Veniva prodotto quando il fumo ed il biossido di zolfo liberati nel corso della combustione del carbone si combinavano con la nebbia ed era talmente tossico da provocare decine di migliaia di morti ogni anno.

Un evento da ricordare è sicuramente lo Smog killer a Londra il 5 dicembre del 1952.

Il grande Smog di Londra del 1952

Si instaurarono  infatti le condizioni ideali per la nebbia da irraggiamento: cieli sereni, suolo freddo e assenza di vento. Nei giorni a seguire la situazione si aggravò a causa dello scorrimento catabatico d’aria fredda lungo la valle del Tamigi che favorì ulteriore condensazione dell’aria. L’inversione termica fece il resto intrappolando la massa nebbiosa sulla città fino a 200m di altezza. In questa situazione il fumo delle innumerevoli ciminiere che circondavano Londra si mischiò alla bruma creando una miscela irrespirabile, densissima ed immobile. 

  • Smog di tipo “fotochimico” detto anche smog di Los Angeles, perché più comune nei climi caldi e asciutti come in questa città. Da un punto di vista chimico è di tipo ossidante. È un particolare inquinamento dell’aria che si produce nelle giornate caratterizzate da condizioni meteorologiche di stabilità e di forte insolazione. Gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC), emessi nell’atmosfera da molti processi naturali od antropogenici, vanno incontro ad un complesso sistema di reazioni fotochimiche indotte dalla luce ultravioletta presente nei raggi del sole.
In fondo, la “cappa” di smog fotochimico

Lo sviluppo dello smog fotochimico è principalmente legato alla presenza di particolari condizioni:

  1. La presenza della luce solare (che funge da catalizzatore);
  2. Una temperatura di almeno 18°C, necessaria perché molte delle reazioni del processo di formazione dello smog fotochimico richiedono specifiche energie di attivazione (garantite dalla temperatura relativamente alta);
  3. La presenza di composti organici volatili (VOC) e di ossidi di azoto.

Ma quali sono gli effetti sull’uomo?

La formazione e la diffusione dello smog fotochimico sono influenzate da diverse importanti variabili meteorologiche quali ad esempio le precipitazioni atmosferiche, i venti, le inversioni di temperatura, la luce del sole et similia. L’esposizione prolungata ad alte concentrazioni di smog è assolutamente da evitare in quanto può causare: asma, bronchiti, tosse e senso di oppressione al petto, aumento della suscettibilità alle infezioni respiratorie, l’aumento del rischio di contrarre un cancro ai polmoni, fibrosi (che comportano una perdita nell’elasticità polmonare e nella funzionalità dei tessuti), un continuo ed assillante mal di testa.

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