Il James Webb e l’Hubble hanno unito le forze per studiare l’ammasso di galassie MACS0416, situato a circa 4,3 miliardi di anni luce dalla Terra. Guarda i colori pazzeschi dell’Universo

Il telescopio spaziale James Webb e il telescopio spaziale Hubble si sono uniti per studiare un vasto ammasso di galassie noto come MACS0416. L’immagine risultante combina la luce visibile e quella infrarossa per assemblare una delle viste più complete dell’universo mai scattate. Situato a circa 4,3 miliardi di anni luce dalla Terra, MACS0416 è una coppia di ammassi di galassie in collisione che alla fine si uniranno per formare un ammasso ancora più grande. L’immagine rivela una ricchezza di dettagli che sono possibili solo combinando la potenza di entrambi i telescopi spaziali. L’Universo come non lo avevamo mai visto.

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Cosa significano i colori

I colori forniscono indizi sulle distanze delle galassie: le galassie più blu sono relativamente vicine e spesso mostrano un’intensa formazione stellare, come meglio rilevato da Hubble, mentre le galassie più rosse tendono ad essere più distanti come rilevate da Webb. Alcune galassie appaiono anche molto rosse perché contengono abbondanti quantità di polvere cosmica che tende ad assorbire i colori più blu della luce stellare.

Universo James Webb Hubble
Credit: NASA, ESA, CSA, STScI, Jose M. Diego (IFCA), Jordan C. J. D’Silva (UWA), Anton M. Koekemoer (STScI), Jake Summers (ASU), Rogier Windhorst (ASU), Haojing Yan (University of Missouri)

I transients

Gli scienziati hanno combinato quattro osservazioni, ciascuna effettuata a settimane di distanza. L’obiettivo era cercare oggetti che variavano nella luminosità osservata nel tempo, noti come ‘transients’. Hanno identificato 14 transients di questo tipo attraverso il campo visivo. Dodici di questi erano localizzati in tre galassie che sono fortemente ingrandite dalla lente gravitazionale e sono probabilmente stelle singole o sistemi multipli di stelle che per breve tempo vengono ingranditi. I restanti due si trovano all’interno di galassie di fondo con un ingrandimento più moderato e sono probabilmente supernove (di cui le galassie dell’universo ne sono piene).

Sistemi stellari monster nell’Universo

Situato in una galassia che esisteva circa 3 miliardi di anni dopo il big bang, il sistema stellare è ingrandito di un fattore di almeno 4.000. Il team ha soprannominato il sistema stellare “Mothra” in riferimento alla sua “natura mostruosa”, essendo allo stesso tempo estremamente luminoso ed estremamente ingrandito. Si unisce a un’altra stella che i ricercatori avevano precedentemente identificato e soprannominata “Godzilla”. È interessante notare che Mothra è visibile anche nelle osservazioni di Hubble effettuate nove anni prima. Questo è insolito, perché per ingrandire una stella così tanto è necessario un allineamento molto specifico tra l’ammasso di galassie in primo piano e la stella sullo sfondo.  La spiegazione più probabile è che ci sia un oggetto aggiuntivo all’interno dell’ammasso in primo piano che aggiunge maggiore ingrandimento. Il team è riuscito a stimare la sua massa a un valore compreso tra 10.000 e 1 milione di volte la massa del nostro Sole anche se la natura resta ancora un mistero. L’Universo non smette mai di stupire!

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