Quando parliamo di Universo osservabile andiamo incontro a numeri fuori da ogni logica umana
Per cercare di comprendere questi numeri enormi è necessario capire cosa si intenda per universo osservabile. Immaginate una sfera centrata su un osservatore: l’universo osservabile è quella regione che effettivamente riesce ad individuare. In generale viene intesa come la porzione di universo indagabile proprio dall’uomo. Dunque questa sfera è centrata sul nostro pianeta ma è bene precisare che ogni posizione nello spazio possiede il suo universo osservabile.
Veniamo ora ai 93 miliardi di anni luce
L’Universo è in espansione (come provato da Hubble) e quindi le sorgenti di luce, come le stelle o meglio le galassie, si stanno allontanando dal nostro punto di osservazione. Se così non fosse il raggio dell’universo osservabile sarebbe pari a 13,8 miliardi di anni luce circa, ovvero la distanza percorsa dalla luce dall’inizio dell’Universo (dal Big Bang).
L’espansione dell’Universo
Ma poiché si sta espandendo, la distanza dell’orizzonte è molto più grande: una radiazione elettromagnetica partita 13,8 miliardi di anni fa che giungesse ora ad un osservatore sarebbe relativa a una sorgente che si è allontanata dall’osservatore stesso. Le ultime stime ipotizzano che lo spazio si potrebbe essere espanso per circa 4,7×1023 km ovvero 46,5 miliardi di anni luce. Dunque il diametro della sfera sarebbe pari proprio a 93 miliardi di anni luce.
Stelle e galassie
Il volume sferico risulterebbe essere circa 5×1032 anni luce cubi capace di contenere circa 7×1022 stelle, raggruppate in circa 2×1012 galassie che vanno a formare gruppi e ammassi e superammassi di galassie (secondo le ultime stime del Telescopio Spaziale Hubble il numero di galassie sarebbe sottostimato). L’anno luce è una misura di spazio non di tempo. Rappresenta lo spazio percorso dalla luce nel vuoto in un anno alla velocità di 300.000 km/s. Percorre circa 9.460.730.472.581 di chilometri in un anno.