Da tempo i filosofi dibattono sull’esistenza di Dio. Ecco cinque argomentazioni a favore e contro l’idea che esista almeno una divinità.
Dio e scienza sono compatibili? Uno dei problemi più irrisolti della filosofia è se Dio esista o meno. In questo articolo esaminiamo cinque dei principali argomenti a favore e contro l’esistenza di Dio. Partiamo da quello cosmologico, che presuppone che tutto ciò che comincia ad esistere deve avere una causa per la sua esistenza. Ne parlò già Aristotele ai tempi dell’antica Grecia. David Hume sosteneva che, sebbene diamo per scontato che ogni cosa nella nostra vita abbia una causa, tale presupposto non si applica necessariamente all’universo nel suo complesso. Se così fosse, allora non c’è bisogno di un motore primo. Bertrand Russell sosteneva che se il creatore presunto dell’universo è esente dalla necessità di avere un creatore, allora possiamo dire lo stesso dell’universo stesso. Altri hanno sottolineato che, anche se l’argomento cosmologico avesse fondamento, non ci dice nulla su alcun creatore.
Il problema del male

Il problema del male è l’argomento più famoso contro l’esistenza di un dio onnipotente e amorevole. È anche antico. Ad esempio, costituisce il tema centrale del Libro di Giobbe, ma la sua formulazione più nota risale al filosofo greco Epicuro, intorno al 300 a.C. Egli sosteneva che “Dio è disposto a impedire il male ma non è in grado? Allora non è onnipotente. È in grado ma non vuole? Allora è malevolo. È sia in grado che vuole? Allora da dove viene il male?” Ma fu il sopravvissuto all’Olocausto Primo Levi a esprimerlo in modo più sintetico: “Esiste Auschwitz, e quindi non può esserci Dio”.
Naturalmente, esistono controargomentazioni al problema del male. La più famosa è quella del libero arbitrio. I sostenitori di questa tesi, come Sant’Agostino, sostengono che la necessità del libero arbitrio sia così grande da permettere l’esistenza di certi mali. Questi mali sono causati principalmente dall’uso improprio del libero arbitrio e l’intervento divino contro qualsiasi male causato dal libero arbitrio sarebbe un male ancora più grande.
L’argomento teleologico
Questa argomentazione risale a Socrate. Sostiene che la complessità del mondo dimostra l’esistenza di un progettista. L’argomento è, ancora una volta, piuttosto semplice:
- Gli oggetti creati dall’uomo sono stati creati con intenzione, tramite un progetto e per uno scopo.
- L’universo assomiglia in modo significativo agli oggetti creati dall’uomo.
- Pertanto è probabile che l’universo sia stato creato intenzionalmente, mediante un progetto, per uno scopo.
- L’universo è molto più complesso degli oggetti creati dall’uomo.
- Pertanto è probabile che un essere potente abbia progettato l’universo.
Tra le argomentazioni a favore dell’esistenza di Dio, questa è forse quella che più si collega agli aspetti della nostra vita al di fuori della filosofia. Ci chiede di considerare la bellezza del mondo, la profondità dei misteri della natura, le complessità dell’ambiente e il loro impatto sulla nostra comprensione del mondo e sulla sua origine.
La teiera di Russell
Una delle argomentazioni più bizzarre contro l’esistenza di qualsiasi divinità fu avanzata da Bertrand Russell. E come ogni membro dell’aristocrazia britannica di buona reputazione, il terzo conte Russell invocò il tè nella sua argomentazione. Chiese ai suoi lettori di supporre che stesse seriamente proponendo l’idea di una teiera che fluttua in orbita attorno al Sole. Anche questa teiera è impossibile da individuare. La domanda allora: spetta a voi confutare l’impossibilità dell’esistenza di questa teiera, o è sua responsabilità dimostrare che è reale?
Il punto è che chiunque affermi una cosa del genere è tenuto a dimostrarla, non chi la contesta. E poiché nessuno prende sul serio le argomentazioni su una teiera spaziale, perché allora dovremmo trattare come sacre altre argomentazioni simili?
L’argomento ontologico
Come disse Cartesio:
- Se Dio esiste, è un essere perfetto.
- Un essere perfetto possiede tutte le perfezioni possibili.
- L’esistenza è una perfezione.
- Dio possiede quindi necessariamente la qualità dell’esistenza.
La principale controargomentazione è che “esistenza” non fa parte del concetto di qualcosa, di una qualità o di un predicato. Questo approccio fu formulato per la prima volta da Immanuel Kant, egli stesso cristiano. Russell giunse a concordare con Kant, pur trovando l’argomentazione originale ben strutturata.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo originale su Big Think.