I momenti critici della missione Apollo 11, salvata da due giovani ingegneri

“Ho preso la Terra direttamente dal nostro finestrino.” 

Mentre il modulo lunare Eagle si sposta in una finestra orientata verso l’alto, Buzz Aldrin distoglie per un attimo lo sguardo dal computer, per vedere la Terra a quasi 400.000 km di distanza.

Buzz Aldrin, pilota del LM Eagle. Credit: NASA

“Certo”, risponde Neil Armstrong, aggiungendo: “Houston, spero che stiate guardando il nostro Delta-H”. 

Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11. Credit: NASA

La Terra non é, in quel momento, la sua principale preoccupazione. Il comandante della missione é concentrato per la discesa del LM sulla superficie della Luna per la prima volta nella storia. 

“Affermativo”, risponde il Capcom, Charlie Duke. La stanza piena di controllori di volo ascolta le comunicazioni tenendo d’occhio i numeri che riempiono i loro schermi, alla ricerca di ogni piccola anomalia che potesse forzare un aborto della missione.

In prmo piano, Charlie Duke, capcom di Apollo 11, futuro pilota del LM con Apollo 16.
Credit: NASA

Si accende una spia… ALLARME 1202

Giunge la voce di Armstrong alla radio, segnata da una nota di lieve urgenza. “Abbiamo un allarme, é un 1202 … che cos’è? Dateci una lettura sull’allarme programma 1202 … “

L’allarme del programma 1202 fa parte della storia nell’atterraggio lunare dell’Apollo 11. 

Riproduzione dell’ AGC, il computer di bordo, con il famoso “1202 Alarm”. Credit: NASA

È stato un momento drammatico in un evento già di per sé drammatico che avrebbe potuto causare un aborto della missione e trasformare il comandante dell’Apollo 12, Pete Conrad, come il primo uomo della storia sulla Luna. 

Sappiamo che non è stato così. Apollo 11 è arrivato in superficie e l’allarme è diventato parte importante della storia. 

Ma chi ha contribuito, in maniera determinante, alla continuazione della missione?

Ci sono momenti in cui un uomo deve prendere decisioni, una parola può far perdere miliardi di dollari, vite umane, o tutti e due insieme.

Il LM EAGLE corre a 3500 km/h, Armstrong chiede istruzioni, pronto ad abortire l’allunaggio.

Un giovane ingegnere di 26 anni addetto ai controllo di volo, Steve Bales comincia a consultarsi con i colleghi.

Steve Bales, 26 anni all’epoca. Credit: NASA

In particolare uno, Jack Garman, con soli 23 anni, prende e “rilegge a memoria” una parte dei circa 5000 codici che compongono il software di navigazione, in 15 interminabili secondi (la media per le chiamate di controllo era 3 secondi)

Jack Garman, 23 anni all’epoca. Credit: NASA
Il LM Eagle. Credit: NASA

Bales prende la decisione più importante della sua vita…

GO VOLO!

Si può continuare… importantissimo notare che, nessuno della sala di controllo si sogna di opinare o chiedere conferma, la fiducia è totale, nel bene e nel male, questo allarme si manifesterà più volte, ma ormai non fa più paura.

Esiste un coraggio che si basa sulla conoscenza, sulla eccellenza della propria preparazione.

2 eroi silenziosi furono determinati e determinanti a far scendere il primo uomo sulla Luna.

Per Aspera ad Astra