La possibilità che gli astronauti si addormentino in un sonno criogenico durante i lunghi viaggi spaziali non è più fantascienza. Ecco cosa pensano gli scienziati.

Faremo viaggiare gli astronauti in ibernazione entro 10 anni: l’annuncio degli scienziati lascia tutti spiazzati. Finora di criogenesi ne avevamo sentito parlare solo nei racconti di fantascienza. In realtà, un ricercatore dell’ESA è convinto che i primi test sull’ibernazione possano essere fatti entro un decennio. Cerchiamo di capire di che si tratta.

Equipaggio in ibernazione per tutta la durata del viaggio

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Credit: 20th Century Fox

Ibernarsi durante un viaggio su Marte non solo eviterebbe di annoiarsi, ma ci farebbe risparmiare anche sui costi della missione, dato che gli astronauti non avrebbero bisogno di mangiare o bere e ci vorrebbe anche meno ossigeno di quello che servirebbe se fossero svegli.

Ci sono anche altri vantaggi che riguardano l’ibernazione: gli esperimenti sugli animali ci dicono che i corpi degli astronauti in letargo potrebbero deperire molto meno velocemente dei corpi in condizioni “normali”. All’arrivo sul nuovo pianeta questi esseri umani sarebbero quindi pronti per iniziare la loro esplorazione, quasi subito dopo aver ripreso conoscenza.

Rallentare al minimo i processi vitali consentirebbe di creare una specie di “ponte”, un periodo di tempo cioè che consente agli astronauti di arrivare fino a destinazione. Questo tecnica potrà essere usata anche nella medicina: un malato di cancro potrà scegliere l’ibernazione per “congelare” il suo corpo in attesa che si trovi una cura contro questo brutto male dei nostri tempi.

Riferimenti: Space.com