La supernova è avvenuta nella galassia NGC 7331: la stella è esplosa quando la Terra si trovava nel periodo Eocene. Ecco come osservarla
Le esplosioni stellari non sono affatto rare e per questa ragione vengono individuate sempre più spesso. Stavolta la supernova c’è stata nella galassia NGC 7331 sita a 45 milioni di anni luce dalla Terra ed è stata classifica di tipo Ia. 45 milioni di anni fa, la Terra si trovava nel periodo Eocene, all’interno del Paleogene. Il clima era molto più caldo e umido rispetto ad oggi, con foreste tropicali che ricoprivano gran parte dell’Europa. La supernova, battezzata SN 2025rbs è stata ripresa dal nostro amico Nunzio Micale del progetto ‘Astro Gargano‘, ecco le sue parole con anche i consigli su come osservarla:
“SN 2025rbs è una supernova di tipo Ia scoperta il 14 luglio 2025 nella galassia a spirale NGC 7331, una delle più luminose e spettacolari visibili dal nostro emisfero. La galassia si trova nella costellazione di Pegaso, a una distanza stimata tra 40 e 45 milioni di anni luce dalla Terra. La scoperta è avvenuta grazie alla rete robotica GOTO (Gravitational-wave Optical Transient Observer), e da subito l’oggetto ha attirato l’interesse degli astrofili per la sua posizione favorevole e la sua crescente luminosità.
Al momento, la supernova si presenta con una magnitudine compresa tra +13.3 e +13.8, con lievi variazioni osservate nell’arco di poche ore. Si tratta di una luminosità più che sufficiente per permettere osservazioni anche amatoriali, a patto di avere strumenti di grandi diametri. Molti astrofili hanno già fotografato SN 2025rbs, nelle immagini appare come una piccola stella brillante leggermente spostata dal centro di NGC 7331.
Per osservare SN 2025rbs è consigliabile disporre di un telescopio con un’apertura di almeno 8-12 pollici (20-30 cm). Con buone condizioni di cielo — limpido, scuro e stabile — può essere visibile anche con strumenti più piccoli, ma la sua vicinanza al nucleo galattico potrebbe renderla difficile da distinguere senza un buon contrasto. L’uso di filtri fotografici potranno essere utili per distinguerla.“

Ma come muoiono questi giganti del cielo
Nel caso classico delle supernovae tipo II, formanti una stella di neutroni o un buco nero, abbiamo stadi di bruciamento successivi che si susseguono nel modo intuitivo che conosciamo: bruciamento elio, fine elio e contrazione, accensione e bruciamento del carbonio, fine carbonio e contrazione, accensione del neon fino a bruciare prima l’ossigeno, poi il silicio e produrre un nucleo di ferro appena prima del collasso finale. A questo punto, la densità centrale raggiungerà valori abbastanza alti da indurre catture elettroniche nei nuclei atomici, trasformando la quasi totalità di protoni in neutroni (ed emettendo neutrini, che forniranno la “spinta” decisiva alla supernova), formando così una stella di neutroni, o un buco nero se la massa e sufficientemente alta.
Fonte, immagine di copertina (rappresentazione artistica) credit NASA, ESA, and the Hubble SM4 ERO Team
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