Sfruttando i dati dei telescopi, gli astronomi sono stati in grado di sviluppare la prima incredibile mappa logaritmica dell’universo osservabile
Nella comunità scientifica, è opinione diffusa che finora gli esseri umani abbiano scoperto solo il 5% dell’universo. Eppure, nonostante conosciamo solo una piccola porzione di ciò che c’è là fuori, siamo comunque riusciti a scoprire galassie distanti miliardi di anni luce dalla Terra. Questa è la prima mappa logaritmica dell’intero universo osservabile.

Una mappa da pelle d’oca
È importante notare come gli oggetti mostrati sulla mappa non siano in scala. Se fosse stata realizzata in scala con le dimensioni che vediamo dalla Terra, quasi tutti gli oggetti sarebbero minuscoli puntini (tranne la Luna, il Sole e alcune nebulose e galassie). In secondo luogo, la distanza di un oggetto dalla Terra viene mostrata su scala logaritmica, che aumenta in modo esponenziale per adattarsi a tutti i dati. All’interno del nostro sistema solare la scala della mappa si estende in unità astronomiche (Ua), all’incirca la distanza che separa la Terra dal Sole. Si arriva poi ai parsec, ognuno dei quali equivale a 3,26 anni luce, ovvero 206mila Ua.
93 miliari di anni luce
L’Universo è in espansione (come provato da Hubble) e quindi le sorgenti di luce, come le stelle o meglio le galassie, si stanno allontanando dal nostro punto di osservazione. Se così non fosse il raggio dell’universo osservabile sarebbe pari a 13,8 miliardi di anni luce circa, ovvero la distanza percorsa dalla luce dall’inizio dell’Universo (dal Big Bang). Ma poiché si sta espandendo, la distanza dell’orizzonte è molto più grande: una radiazione elettromagnetica partita 13,8 miliardi di anni fa che giungesse ora ad un osservatore sarebbe relativa a una sorgente che si è allontanata dall’osservatore stesso. Le ultime stime ipotizzano che lo spazio si potrebbe essere espanso per circa 4,7×1023 km ovvero 46,5 miliardi di anni luce. Dunque il diametro della sfera sarebbe pari a 93 miliardi di anni luce.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo “This logarithmic view of the Universe will blow your mind” su Big Think