Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a sviluppare un esperimento quantistico per studiare la dinamica dei wormhole

Per la prima volta i fisici hanno simulato un wormhole grazie a un computer quantistico. In realtà, l’esperimento non ha creato un vero e proprio wormhole, piuttosto consentirà loro di studiare le connessioni tra questi tunnel teorici spazio-temporali e la fisica quantistica. L’obiettivo è collegare la gravità con la fisica quantistica, due descrizioni della natura che apparentemente sembrano incompatibili fra loro.

Il teletrasporto quantistico è possibile?

wormhole
A wormhole, or Einstein-Rosen Bridge, is a hypothetical shortcut connecting two separate points in spacetime.

I wormhole sono “ponti” tra due regioni remote dello spazio-tempo. Non li abbiamo mai osservati, ma gli scienziati ne teorizzano l’esistenza da quasi 100 anni. Nel 1935 Albert Einstein e Nathan Rosen li descrissero come tunnel che attraversano lo spazio-tempo: ecco perché sono stati soprannominati anche “ponti di Einstein-Rosen”, mentre il termine wormhole è stato coniato dal fisico John Wheeler negli anni ’50.

Il nuovo studio esplora la correlazione fra i wormhole e il teletrasporto quantistico. Alla base c’è l’idea che le informazioni che viaggiano da un punto all’altro nello spazio possono essere descritte nel linguaggio della gravità o in quello della fisica quantistica. In particolare i fisici hanno osservato le dinamiche del wormhole su un dispositivo quantistico di Google. Durante l’esperimento i ricercatori hanno inserito un qubit, l’equivalente quantistico di un bit, in uno dei loro sistemi a SYK e hanno osservato che l’informazione viaggiava da un sistema all’altro, come un vero e proprio teletrasporto quantistico.

Riferimenti: Caltech

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