Grazie al telescopio spaziale Webb, gli astronomi hanno scoperto acqua e altre molecole in uno degli ambienti più estremi della nostra galassia.

Un team internazionale di astronomi ha utilizzato il telescopio spaziale James Webb per la ricerca di molecole d’acqua (e non solo) all’interno di un disco di formazione planetario, uno degli ambienti più estremi della nostra galassia. È il programma James Webb Space Telescope eXtreme Ultraviolet Environments (XUE), che si concentra proprio sull’osservazione di queste gigantesche nubi rotanti di gas, polvere e pezzi di roccia, dove i pianeti si formano. Comprendere l’impatto dell’ambiente stellare sulla formazione dei pianeti è importante per gli scienziati per ottenere informazioni sulla diversità degli esopianeti.

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La rilevazione dell’acqua

Credit: ESO/Calcada

Gli astronomi si sono concentrati sulle proprietà fisiche e la composizione chimica della Nebulosa Aragosta utilizzando lo spettrometro MIRI a bordo di Webb. Le osservazioni riguardavano il disco protoplanetario XUE 1, che si trova nell’ammasso stellare Pismis 24. A causa della sua posizione vicina a diverse stelle massicce, gli scienziati si aspettano che XUE 1 fosse stato esposto a elevate quantità di radiazioni ultraviolette. Nonostante ciò, in questo ambiente estremo il team ha comunque rilevato una serie di molecole che costituiscono gli elementi costitutivi dei pianeti rocciosi.

L’incredibile scoperta dove si formano i pianeti rocciosi

Credit: NASA

“Siamo rimasti sorpresi ed emozionati perché questa è la prima volta che queste molecole vengono rilevate in queste condizioni estreme”, ha detto Lars Cuijpers della Radboud University. Il team ha anche trovato tracce di polvere di silicato sulla superficie del disco. È considerata uno degli elementi costitutivi dei pianeti rocciosi.

Riferimenti: NASA