Dopo uno spettacolare lancio, avvenuto l’8 gennaio 2024, il lander privato Peregrine One veniva immesso con successo nella traiettoria trans-lunare (TLI): ora i problemi

Dopo uno spettacolare lancio, avvenuto l’8 gennaio 2024 alle ore 8:18 italiane, il lander privato Peregrine One, della Astrobotic Technology, veniva immesso nella traiettoria trans-lunare (TLI) dal secondo stadio Centaur del lanciatore Vulcan. Sembrava una missione senza intoppi, così come privo del benché minimo problema era stato il lancio d’esordio per il nuovo sistema di lancio Vulcan Centaur di United Launch Alliance (ULA), ma già poche ore dopo la separazione del Peregrine dal secondo stadio, sono iniziati ad emergere i primi problemi.

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Peregrine One
Il logo della missione Peregrine-One di Astrobotic Technology. Credito: Astrobotic Technology

Il problema già alla prima ora di volo

Appena un ora dopo il lancio il veicolo si predisponeva alla preparazione della LIC (Launch Injection Correction), una manovra necessaria ad effettuare quegli aggiustamenti alla traiettoria impostata dal Centaur che consentono al veicolo di inserirsi correttamente nel sentiero di avvicinamento all’orbita lunare. In quel momento ci si rendeva conto che il Peregrine non era correttamente disposto con i pannelli solari verso il sole. Seguiva una serie di reset e di spegnimenti del software che sortivano finalmente il risultato atteso: il Falco Pellegrino (dallo stemma della missione Peregrine One) riusciva a disporsi con il pannello solare verso il sole ricaricando le sue batterie scese nel frattempo ad un livello critico.

Ma il momento d’euforia, scaturito alla risoluzione del problema dell’orientamento, veniva immediatamente dopo smorzato da un’importante perdita di combustibile da parte dei serbatoi del propulsore principale. Con il carburante in diminuzione e con il solo aiuto dei dodici motori RCS, cioè dei propulsori di controllo d’assetto, qualsiasi speranza di poter effettuare un corretto inserimento in orbita lunare e, successivamente, una corretta discesa verso il sito di allunaggio stabilito, nel Sinus Viscositatis, nella zona di Mons Gruithuisen Gamma veniva a svanire.

L’immagine, diffusa via X da Astrobotic Technology che mostra la deformazione del rivestimento protettivo del blocco motore-serbatoi. Credito: Astrobotic Technology

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Cos’è successo a Peregrine One?

Difficile stabilire le cause esatte del malfunzionamento; quello che si riesce ad intuire, dalla prima immagine inviata da bordo del Peregrine, è un danneggiamento del rivestimento di protezione multistrato del sistema serbatoi-propulsore, forse da un eccessivo carico di vibrazioni del veicolo oppure da un repentino aumento della pressione interna nei circuiti del motore. Di fatto, la missione, intesa come allunaggio morbido e dimostrazione da parte di Astrobotic Technology, di poter consegnare carichi sulla superficie lunare, è destinata a fallire.

La società di Pittsburgh, partecipante al progetto della NASA CLPS (Commercial Lunar Payload Services), ha dimostrato una grande capacità di comunicazione diffondendo comunicati tempestivi ed aggiornati circa tutti i tentativi effettuati per riprendere l’orientamento della navicella, prima, e per l’individuazione e la diagnosi del problema rivelatosi alla fine critico. Come annunciato, è in corso la rimodulazione del volo di Peregrine One, che sembra aver ancora solo 40 ore di autonomia prima di perdere la capacità di mantenere l’orientamento dei pannelli solari e, quindi, l’energia di bordo. Verrà sfruttato ogni secondo di volo disponibile per poter avvicinare il lander alla superficie lunare e per utilizzare, a quella distanza ravvicinata, la strumentazione scientifica che fa parte del carico utile del piccolo Peregrine. Poi il Falco Pellegrino, il Postino Lunare, com’è stato definito, si avvierà verso il suo destino schiantandosi al suolo del nostro satellite naturale.

Peregrine One
Il Peregrine-One durante l’assemblaggio a Terra. Credito: ULA

Il prossimo CLPS

Dovremo attendere il mese di Febbraio 2024 per assistere ad un altro tentativo effettuato nell’ambito del programma CLPS: il lander NOVA-C della società privata statunitense Intuitive Machine.
Un Falcon-9 di SpaceX lancerà il lander, derivato dal progetto NASA Project Morpheus.
Identici gli scopi ed il carico del Nova-C rispetto allo sfortunato Peregrine-One.
Non ci resta che aspettare questo lancio e sperare per il successo della missione.