Nuove ricerche svelano che la supposta rotazione accelerata della stella Betelgeuse potrebbe essere il frutto di fenomeni convettivi superficiali
La famosa stella supergigante rossa della costellazione di Orione, Betelgeuse, ha recentemente catturato un notevole interesse. Non solo le fluttuazioni nella sua luminosità hanno suscitato l’ipotesi di un’eventuale esplosione imminente, ma è stato rivelato anche un tasso di rotazione sorprendentemente elevato rispetto alle previsioni. Tuttavia, tale interpretazione è ora messa in discussione da un team del Max Planck Institute for Astrophysics. Gli astronomi suggeriscono che la superficie tumultuosa di Betelgeuse potrebbe indurci erroneamente a credere che vi sia stata un’accelerazione nella rotazione.
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Ecco i dettagli della scoperta
Betelgeuse è una delle stelle più grandi conosciute, con un diametro superiore a un miliardo di chilometri, quasi mille volte quello del Sole (se fosse nel nostro sistema solare, avrebbe inglobato la Terra con la sua vasta atmosfera, raggiungendo Giove). Recenti osservazioni hanno indicato che Betelgeuse ruota a una velocità di circa cinque cinque chilometri al secondo, ovvero due ordini di grandezza oltre le previsioni.
Le prove
La prova più convincente della rotazione di Betelgeuse proviene dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). Gli scienziati hanno identificato una mappa di velocità radiale dipolare sulla superficie esterna di Betelgeuse: una metà della stella sembra avvicinarsi mentre l’altra si allontana. Questa osservazione, insieme a precedenti studi, ha suggerito l’idea di una rapida rotazione della stella.
Tale interpretazione potrebbe però essere influenzata dalla natura dinamica della superficie stellare, governata da un fenomeno noto come convezione. Sebbene possiamo osservare la convezione in azione nella nostra vita quotidiana, come nel caso dell’acqua che bolle, il processo su Betelgeuse è molto più caotico: le bolle bollenti possono essere grandi quanto l’orbita terrestre attorno al Sole e viaggiare a velocità fino a trenta chilometri al secondo.
Comportamento rotatorio
A quanto pare, le turbolenze superficiali potrebbero simulare il comportamento rotatorio, con bolle di materiale che si sollevano da un lato e affondano dall’altro. A causa della limitata risoluzione dello strumento ALMA, tali movimenti convettivi potrebbero essere confusi con la rotazione reale, dando luogo alla mappa di velocità radiale dipolare osservata. Ma ulteriori osservazioni, con una maggiore risoluzione spaziale, sono necessarie per comprendere meglio il moto rotazionale di Betelgeuse.
Fonte: MPA.
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