L’utilizzo improprio delle fonti artificiali di illuminazione ha fatto scomparire dai nostri cieli la meravigliosa Via Lattea. Ecco tutti i danni dell’inquinamento luminoso

La legislazione lo definisce come ”irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata ed in particolare verso la volta celeste”. Ma l’inquinamento luminoso non crea disturbo solo agli animali ed alle piante, come documentano molti studi scientifici, ma anche all’uomo. La luce dispersa verso l’alto illumina le particelle in sospensione nell’atmosfera creando così uno sfondo luminoso che nasconde la luce degli astri.

Dispersione e danni economici

Anche nel nostro territorio si riscontra la dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle aree da illuminare. Ne consegue un ingente danno economico dovuto principalmente allo spreco di energia elettrica impiegata per illuminare inutilmente zone che non andrebbero illuminate come la volta celeste, le facciate degli edifici privati, i prati ed i campi a lato delle strade o al centro delle rotatorie. Infatti la luce, essendo proiettata in tutte le direzioni, addirittura il 30% verso il cielo, si disperde. Tale cospicua dispersione è uno spreco costoso che i cittadini sono costretti a pagare.

Inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso è regolamentato?

Al momento, non vi è alcuna legge nazionale che regolamenti l’inquinamento luminoso; tuttavia, le regioni hanno promulgato testi normativi in materia. Le finalità delle leggi regionali contro la dispersione di luce artificiale verso l’alto sono la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi, la riduzione dei fenomeni d’abbagliamento, la tutela dall’inquinamento luminoso dei siti degli osservatori astronomici professionali e non professionali di rilevanza regionale o provinciale, nonché delle loro zone circostanti, il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di fruizione dei centri urbani e dei beni ambientali. Nonostante la presenza delle leggi, occorrerebbe però una maggiore sensibilizzazione delle realtà locali affinché venga perseguito il risparmio energetico.

Inquinamento luminoso
Il cielo a seconda del grado di inquinamento luminoso

La soluzione al problema è molto semplice

La spesa energetica annua per illuminare l’ambiente notturno è di circa 1 miliardo di €, non contando le spese di manutenzione degli apparecchi, la sostituzione delle lampade, l’installazione di nuovi impianti. Gli impianti attuali devono dunque essere ottimizzati. La luce, infatti, deve essere concentrata unicamente verso il basso, installando lampade anche meno potenti. Il successivo risparmio energetico in pochi anni può ammortizzare il costo della modifica dei vari impianti ed abbassare drasticamente le spese di illuminazione.

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