Il telescopio spaziale Hubble della NASA ha osservato le conseguenze dello “scontro” della Grande Nube di Magellano con la Via Lattea.

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La nostra galassia, la Via Lattea, è entrata in collisione con una galassia vicina e il telescopio spaziale Hubble ha offerto agli astronomi una visione chiara delle conseguenze. La galassia in questione è la Grande Nube di Magellano, una piccola galassia vicina alla nostra Via Lattea. Gli astronomi sostengono infatti che la Grande Nube di Magellano abbia sfiorato la Via Lattea, perdendo così gran parte dell’alone di gas che la circondava. Lo studio sarà presto pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.

Come hanno fatto gli astronomi a dedurre che la Grande Nube di Magellano si è scontrata con la Via Lattea?

Questa rappresentazione artistica mostra la Grande Nube di Magellano in primo piano mentre attraversa l’alone gassoso della Via Lattea. L’incontro ha spazzato via la maggior parte dell’alone di gas che circonda la LMC, come illustrato dal flusso di gas che ricorda la coda di una cometa. Le linee rappresentano la vista del telescopio spaziale Hubble dalla sua orbita attorno alla Terra ai quasar distanti attraverso il gas della LMC. Crediti: NASA, ESA, Ralf Crawford (STScI)

Un team di ricercatori, grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble, ha scoperto che la Grande Nube di Magellano è circondata da un alone di gas sorprendentemente piccolo. Per farvi un’idea, è largo solo 50.000 anni luce, circa 10 volte più piccolo degli aloni di galassie di dimensioni simili. Tuttavia ha conservato abbastanza gas da continuare a formare nuove stelle. La compattezza del suo alone è la prova di una collisione con la nostra Via Lattea e rafforza la teoria secondo cui la Grande Nube di Magellano non sta orbitando attorno alla nostra galassia, ma le sta invece passando vicino.

I risultati dello studio

Lo studio segna la prima volta in cui gli astronomi sono riusciti a misurare le dimensioni dell’alone della Grande Nube di Magellano. Hubble ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere possibile tutto questo. “La Grande Nube di Magellano è una sopravvissuta”, ha spiegato Andrew Fox dell’AURA/STScI dell’Agenzia spaziale europea di Baltimora. “Anche se ha perso molto del suo gas, ne ha ancora abbastanza per continuare a formare nuove stelle. Quindi possono ancora essere create nuove regioni di formazione stellare. Una galassia più piccola non sarebbe durata. Non ci sarebbe più gas, solo una collezione di stelle rosse molto vecchie”.

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