Scopriamo cos’è e qual è il legame che l’archeoastronomia ha con l’astronomia

L’archeoastronomia studia i rapporti fra archeologia e astronomia. Il termine fu usato per la prima volta nel 1973. Questa disciplina indaga, quindi, attraverso mezzi archeologici, le conoscenze astronomiche delle civiltà del passato, le loro applicazioni pratiche e su quale ruolo hanno svolto – all’interno delle antiche culture – i movimenti della volta celeste.

Luna piena, Sirmione
Luna piena su Sirmione. Credit: Stefano Maraggi

L’aiuto che l’astronomia ha apportato alla vita degli uomini del Paleolitico

La raccolta di informazioni sui moti apparenti del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle da parte dell’uomo ha avuto origine probabilmente già nel Paleolitico superiore, circa venticinquemila anni fa. Tutto ciò ha avuto un’importanza pratica: una delle applicazioni più importanti per la vita dell’uomo primitivo fu l’utilizzo di queste informazioni per la comprensione del concetto di tempo e la conseguente costruzione di un sistema di misure che permettesse di calcolare con sufficiente esattezza il succedersi delle stagioni e la durata dell’anno. Lo studioso britannico Clive Ruggles ci mette in guardia dal considerare l’archeoastronomia l’antica astronomia, in quanto essa considera in maniera simbolica le interpretazioni culturali dei più svariati fenomeni celesti, mentre l’astronomia moderna è una disciplina puramente scientifica, L’archeoastronomia si avvale, inoltre, anche di fonti scritte per studiare gli antichi eventi astronomici ed è pertanto strettamente associata all’astronomia storica.

Caana, la struttura più grande di Caracol, in Belize.
Credit: Devon Jones