Le valli che attraversano la superficie di Marte sarebbero state scolpite dall’acqua sciolta sotto i ghiacci e non dai fiumi secondo un nuovo studio
La questione se la vita antica potesse esistere su Marte è un argomento molto dibattuto come l’acqua che un tempo scorreva sul suolo marziano. Ma una nuova ricerca pubblicata lunedì suggerisce che molte delle valli del Pianeta Rosso sono state scavate da ghiacciai e non da fiumi. Lo studio pubblicato su Nature Geoscience, arriva nel bel mezzo di tante nuove missioni su Marte che cercano di scoprire se il pianeta, ormai sterile, abbia mai ospitato la vita. La ricerca mette in dubbio la teoria secondo cui il Pianeta Rosso un tempo aveva un clima caldo e umido con abbondante acqua liquida che scolpiva il paesaggio. I ricercatori del Canada e degli Stati Uniti hanno esaminato più di 10.000 valli marziane e le hanno confrontate con i canali sulla Terra scolpiti sotto i ghiacciai.
L’erosione delle valli
I ricercatori hanno scoperto somiglianze tra alcune valli marziane e i canali subglaciali di Devon Island, nell’Artico canadese (soprannominato “Marte sulla Terra” per le sue condizioni sterili e gelide. Ha ospitato inoltre missioni di addestramento spaziale della NASA).
I ghiacciai
Gli autori dello studio hanno affermato che le loro scoperte suggeriscono che alcune valli marziane potrebbero essersi formate circa 3,8 miliardi di anni fa dall’acqua di disgelo sotto le calotte glaciali. Le valli si sarebbero allineate con i modelli climatici prevedendo che il pianeta sarebbe stato molto più fresco nel suo antico passato. Gli autori dello studio hanno affermato che le temperature ghiacciate avrebbero potuto sostenere meglio la vita antica.
Il Rover Perseverance
La ricerca arriva dopo che la NASA ha lanciato il suo ultimo rover su Marte, Perseverance, per cercare segni di antica vita microbica sul Pianeta Rosso (arrivato il il 18 febbraio 2021). Il rover raccoglierà campioni di roccia che potrebbero fornire indizi sul fatto che ci sia mai stata vita passata su Marte. Tuttavia, il recupero e l’analisi non sono previsti prima degli anni ’30 (la missione Mars Simple Return attualmente è in forte discussione).
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