Il primo oggetto interstellare osservato dall’uomo, Oumuamua, giunto all’interno del sistema solare, non era un’astronave aliena: un nuovo studio ha chiarito il mistero. I dettagli

Nel 2017, Oumuamua è diventato il primo oggetto interstellare rilevato dall’uomo nel nostro sistema solare. Questa roccia spaziale, che misura 115 x 111 x 19 metri, si muoveva in modi che non si adattavano perfettamente a ciò che gli scienziati sapevano di comete o asteroidi. La sua strana accelerazione ha portato a teorie strane su cosa fosse Oumuamua, come un’astronave aliena . Il 22 marzo 2023, i ricercatori dell’Università della California-Berkeley e della Cornell University hanno annunciato di aver stabilito che esiste una semplice spiegazione per Oumuamua e il suo strano comportamento. L’oggetto interstellare è una cometa, riscaldata dal Sole, che ha ricevuto una spinta dal degassamento dell’idrogeno.

Rappresentazione artistica di Oumuamua
Rappresentazione artistica di Oumuamua. Credit: NASA, ESA/Joseph Olmsted and Frank Summers of STScI

Mistero svelato

Quando gli astronomi hanno osservato Oumuamua nel 2017, non sono riusciti a vedere una chioma, molecole degassate o polvere. Con la quantità di energia solare che l’oggetto interstellare stava ottenendo, l’unica cosa che poteva fornire una forza non gravitazionale sufficiente per eguagliare l’accelerazione osservata era un gas ipervolatile (ad esempio, idrogeno). Il nuovo studio pubblicato su Nature ha confermato proprio questo. Quindi, Oumuamua è una cometa (anche senza chioma o coda visibile) proveniente dallo spazio interstellare ed è possibile che avesse una riserva di idrogeno per degassare e spiegare la sua accellerazione. Dunque la forza di tipo non-gravitazionale che ha agito su ‘Oumuamua mentre si allontanava dal Sole si spiega a causa del degassamento dell’idrogeno molecolare creato dall’interazione dei raggi cosmici sul ghiaccio d’acqua che, probabilmente, si trova sotto la superficie del corpo celeste. Questo evidentemente spiega l’accelerazione anomala dell’oggetto che ha destato tanto clamore in occasione della sua scoperta: rientra nella categoria delle ‘comete oscure’.

Fonte: Nature, INAF, EarthSky

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