Proprio come le nuvole sulla Terra, le nubi di gas e polvere presenti nello spazio possono a volte somigliare a oggetti comuni o persino a famose creature cinematografiche.

Ti è mai capitato di vedere un oggetto, una forma o persino un volto creato dalle nuvole che solcano il cielo? Lo stesso può avvenire con le nebulose spaziali, nuvole di gas e polvere nello spazio, nelle quali nel corso di miliardi di anni si sono formate stelle grazie a quel materiale lì. Durante la loro vita, le radiazioni rilasciate da queste stelle o anche le esplosioni di supernove spostano il gas e la polvere, rimodellando la nuvola.  Se osservata alla luce visibile, ovvero quella che gli occhi umani possono rilevare, questa regione risulta è quasi interamente oscurata da nubi di polvere. Ma attraversa la luce infrarossa (fatta da lunghezze d’onda più lunghe di quanto i nostri occhi possono percepire) si può penetrare nelle nuvole, rivelando regioni nascoste come questa. Ed è ciò che ha fatto nel corso degli anni il telescopio spaziale Spitzer, prima che venisse ritirato alla fine del gennaio del 2020 presentandoci immagini come questa tra le quali si può vedere una simpatica forma che ricorda Godzilla.

Nube di gas e polveri, dalla forma immaginaria di Godzilla, ripresa dal telescopio Spitzer. Credits: NASA/JPL-Caltech
https://www.jpl.nasa.gov/images/godzilla-nebula-imaged-by-spitzer

La nebulosa “Godzilla”

Quattro colori (blu, ciano, verde e rosso) vengono utilizzati per rappresentare diverse lunghezze d’onda della luce infrarossa; giallo e bianco sono combinazioni di quelle lunghezze d’onda. Il blu e il ciano rappresentano le lunghezze d’onda emesse principalmente dalle stelle; la polvere e le molecole organiche chiamate idrocarburi appaiono verdi; e la polvere calda che è stata riscaldata da stelle o supernove appare rossa. Questa immagine è stata elaborata dall’astronomo del Caltech Robert Hurt, che è responsabile della stragrande maggioranza delle immagini pubbliche create dai dati di Spitzer dal lancio dell’osservatorio nel 2003 ed è anche colui che ha “osservato” la forma di Godzilla.

Questa nebulosa si trova nella costellazione del Sagittario, lungo il piano della Via Lattea, e faceva parte degli obiettivi del GLIMPSE Survey di Spitzer (abbreviazione di Galactic Legacy Infrared Mid-Plane Survey Extraordinaire). Le stelle in alto a destra (dove sarebbero situati gli occhi e il muso di questo Godzilla cosmico) sono a una distanza sconosciuta dalla Terra, ma comunque all’interno della nostra galassia mentre la regione luminosa in basso a sinistra (la mano destra di Godzilla) è conosciuta come W33 e si trova a circa 7800 anni luce dalla Terra.

Riferimenti:

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