Ecco tutto quello che c’è da sapere sul solstizio: l’origine del nome, il significato astronomico e scientifico e cosa implica per la vita sulla Terra. La guida completa

Il solstizio è un evento celeste che cattura l’attenzione di appassionati di astronomia e curiosi di tutto il mondo. Questo fenomeno annuale è caratterizzato dal momento in cui il sole raggiunge la sua massima (o minima) distanza angolare rispetto all’equatore terrestre. In altre parole, i solstizi sono il giorno più lungo e più corto dell’anno. Ma perché si chiamano così, e da dove deriva questo termine? Proviamo a capirlo.

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Cos’è il solstizio?

Si verifica due volte all’anno, sia in estate che in inverno. Questo fenomeno è legato all’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano dell’orbita, un meccanismo che determina le stagioni. Durante il solstizio d’estate, che si verifica intorno al 21 giugno nell’emisfero settentrionale, il Polo Nord è inclinato verso il sole, con giornate più lunghe e notti più corte. Al contrario, in quello d’inverno, che si verifica intorno al 21 dicembre nell’emisfero settentrionale, il Polo Nord è inclinato lontano dal sole, registrando giornate più corte e notti più lunghe. Nell’emisfero meridionale, le stagioni sono invertite, con il solstizio d’estate che si verifica intorno al 21 dicembre e quello d’inverno intorno al 21 giugno.

L’origine del termine

La parola “solstizio” ha radici latine, e deriva da due parole: “sol,” che significa sole, e “sistere,” che significa fermarsi. Letteralmente, il solstizio rappresenta il momento in cui il sole sembra “fermarsi” nel cielo. Questa percezione è dovuta al fatto che il sole raggiunge il suo punto più settentrionale o più meridionale rispetto all’equatore terrestre, prima di invertire la sua direzione apparente. Il solstizio è stato osservato e celebrato fin dall’antichità da diverse culture in tutto il mondo. Molte di queste antiche festività si sono poi fuse con celebrazioni religiose o culturali, creando una ricca varietà di tradizioni legate al solstizio.

Celebrazioni e tradizioni

Ad esempio, i Romani festeggiavano il solstizio d’inverno con la festa di Saturnalia, un periodo di gioia, scambi di regali e banchetti. I Celti, d’altra parte, celebravano il solstizio d’inverno con la festa di Yule, che includeva accensione di fuochi e decorazioni con rami di agrifoglio. Nell’era moderna, molte persone in tutto il mondo celebrano il solstizio con eventi culturali, spirituali o ricreativi. Ci sono feste di luce, cerimonie di ringraziamento per il ciclo annuale e riflessioni sulla natura ciclica della vita.

Il solstizio d’estate e d’inverno

In estate, alle nostre latitudini, il Sole si trova molto alto sull’orizzonte e le giornate sembrano durare di più. L’orientazione dell’asse terrestre fa si che il polo nord terrestre sia inclinato nella direzione del Sole: i raggi solari arrivano in modo più diretto, scaldando l’atmosfera e la superficie. Nello stesso periodo, nell’emisfero sud è inverno. Il polo sud è orientato nella parte opposta al Sole e si trova al buio completo. I raggi solari che giungono alle medie latitudini sono molto inclinati e vengono assorbiti dall’atmosfera terrestre in modo più efficiente, producendo minore riscaldamento del suolo. Nel solstizio d’estate il Sole si trova sulla verticale del tropico del Cancro (ad una latitudine di 23°,27’ nord) il 21 giugno di ogni anno, determinando l’inizio dell’estate per l’emisfero nord e dell’inverno per il sud. Il 21 dicembre, invece, è in genere il giorno più corto dell’anno, il cosiddetto solstizio d’inverno.

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