Stiamo parlando di universo osservabile, ma vi siete mai chiesti quale sia il pianeta più grande che possiamo al momento conoscere?

L’universo è vasto, forse infinito, e in questa vastità il nostro pianeta è minuscolo. Già nel nostro sistema solare, la Terra è sbeffeggiata da giganti gassosi come Giove. Ma qual è il pianeta più grande mai scoperto? Be’, come anticipato la risposta dipende da vari fattori, tra cui la definizione stessa di pianeta. Abbiamo comunque alcuni candidati: uno dei più grandi si chiama ROXs 42Bb, un gigante gassoso in orbita attorno a una stella a circa 460 anni luce dalla Terra. ù

È circa nove volte la massa di Giove e ha un raggio di circa 2,5 volte quello di Giove. Ma esistono oggetti nell’universo delle stesse dimensioni di questo esopianeta e anche più grandi“Ci sono un paio di pianeti che sono in realtà protopianeti, quindi sono ancora in fase di assemblaggio”, queste le parole di Thayne Currie, professore associato di fisica e astronomia presso l’Università del Texas. Il suo sospetto è che siano in realtà più grandi di ROXs 43Bb. Questi due protopianeti orbitano entrambi attorno alla stella PDS 70 a circa 370 anni luce dalla Terra e hanno un raggio compreso tra due e quattro volte quello di Giove.

Perché tanta incertezza?

Pianeta Giove
Credit: NASA

Il condizionale è d’obbligo. Uno dei motivi ha a che fare con i diversi modi in cui gli scienziati misurano le dimensioni degli esopianeti. ROXs 42Bb, per esempio, è stato ripreso direttamente, “visto” come un oggetto indipendente grazie al telescopio Keck. E così anche i protopianeti di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Gli scienziati non hanno modo di misurare ”direttamente” le dimensioni di questi pianeti, quindi devono dedurre le loro dimensioni in base ad altri fattori come la loro luminosità e il tipo di lunghezze d’onda della luce che emettono . Si usano modelli per determinare queste cose, e in quanto modelli non sono sempre corretti al 100%. Altri pianeti ad esempio vengono rilevati utilizzando il metodo del transito: quando un oggetto transita davanti alla sua stella ospite durante la sua orbita ne oscura temporaneamente la luminosità. Gli esopianeti rilevati con questo metodo, come HAT-P-67 b, possono essere misurati direttamente.

La sottile differenza tra un pianeta e una nana bruna

Nana bruna
Questa illustrazione mostra come potrebbero apparire le nuvole nell’atmosfera di una nana bruna.
Credit: NASA / JPL-Caltech / IPAC / T. Pile

L’altra incertezza deriva dalla definizione stessa di pianeta. Banalmente: noi sappiamo che, in teoria, una stella è un oggetto di solito sempre più grande di un pianeta, ma sapevate che esiste una ”via di mezzo”? Sono le nane brune: oggetti troppo piccoli per essere definiti ”stella” anche se comunque più grandi di un pianeta. Sebbene il nucleo di una nana bruna sia troppo freddo per fondere l’idrogeno normale come farebbe una stella, può fondere il deuterio. Gli scienziati quindi concordano sul fatto che le nane brune non siano dei pianeti ma ciò che è meno chiaro è come distinguerle da questi. Alcuni scienziati sostengono che tutto ciò che si trova al di sopra di 13 masse di Giove è definibile ”nana bruna” e tutto ciò che si trova al di sotto è un ”pianeta”.

Tuttavia osservazioni più recenti hanno rivelato che l’universo non è molto concorde con quest’affermazione. Ci sono alcune complessità, tant’è che Currie sospetta che ROXs 42Bb abbia un processo di formazione più simile a quello stellare che planetario. Di fatto il modo in cui un oggetto si forma non fa attualmente parte della definizione formale di ”pianeta”. Inoltre, il rapporto tra la massa di ROXs 42Bb è la sua stella è altissimo, per non parlare della distanza che li separa, circa 5 volte quella di Nettuno dal nostro Sole. Insomma ci sono ancora troppe domande e poche risposte, resteremo in attesa di nuovi studi che possano chiarire questo dibattito!

Fonte , immagine di copertina credit NASA’s Goddard Space Flight Center / S. Wiessinger