Un nuovo esperimento suggerisce che le piogge di diamanti si formano a pressioni e temperature ancora più basse di quanto si pensasse in precedenza e potrebbero influenzare perfino i campi magnetici di Nettuno e Urano.

Un team internazionale di ricercatori ha fatto una scoperta interessante sulla formazione dei diamanti sui pianeti ghiacciati come Nettuno e Urano. Gli scienziati ritengono che questi diamanti, in risposta alle forze gravitazionali, verrebbero rilasciati come “pioggia” dagli strati più alti dell’atmosfera di questi corpi celesti. I risultati indicano che questa “pioggia di diamanti” si formerebbe a pressioni e temperature ancora più basse di quanto si pensasse in precedenza, fornendoci indizi interessanti sui campi magnetici di Nettuno e Urano.

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Come si forma questa pioggia di diamanti

Credit: XFEL Europeo

In un esperimento precedente, gli scienziati erano stati in grado di osservare la “pioggia di diamanti” in condizioni di alta pressione. Parliamo di pianeti che sono composti principalmente da acqua, ammoniaca e idrocarburi. In seguito hanno scoperto che la presenza di ossigeno rende ancor più probabile la formazione di diamanti, consentendo loro di formarsi e crescere in una gamma più ampia di condizioni e su più pianeti.

Il nuovo esperimento

I ricercatori hanno sottoposto una pellicola di plastica alle pressioni e temperature estreme che si trovano nelle profondità di questi pianeti ghiacciati. Le alte pressioni sono state generate comprimendo la pellicola utilizzando una “cella di incudine di diamante” in cui le incudini funzionano come una mini-morsa in grado di mantenere l’altissima pressione per tempi più lunghi. La pellicola è stata poi esposta ai raggi X ad alta energia a oltre 2200 gradi Celsius, imitando le condizioni estreme che si trovano nelle profondità di questi pianeti. Ebbene, dalla pellicola si sono formati diamanti, in un processo che avviene nello stesso modo in cui si verifica all’interno dei pianeti.

Che c’entra il campo magnetico

A differenza del campo magnetico terrestre, i campi attorno a questi pianeti ghiacciati non sono simmetrici e non si estendono da ciascun polo. Significa che i campi non sono generati nel nucleo del pianeta, ma in un sottile strato composto da un materiale che funge da “conduttore”. Dopo la loro formazione, le particelle di diamante possono trascinare con sé gas e ghiaccio mentre scendono dagli strati esterni a quelli interni del pianeta, provocando correnti di ghiaccio. I nuovi risultati mostrano che i diamanti si formerebbero sopra uno strato di ghiaccio conduttivo, che i diamanti agitano ricadendo sul pianeta. Le correnti che ne risultano agiscono come una sorta di dinamo che guida i campi magnetici dei pianeti.

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