La Terra esiste grazie al nostro Sole da circa 4,5 miliardi di anni. E sarà proprio il nostro sole a tracciare il futuro del nostro pianeta tra circa 5 miliardi di anni (ma anche meno)

Il nostro Sole è una nana gialla che attualmente si trova circa a metà del suo ciclo di vita. Questo tipo di stella trascorre la maggior parte della sua esistenza in maniera molto stabile, fondendo silenziosamente l’idrogeno in elio al suo interno, e lo fa per miliardi di anni. Un giorno però l’idrogeno all’interno del sole si esaurirà ed inizierà a fondere l’elio. Con dimensioni che saranno molto maggiori di quelle attuali – arriverà ad inglobare totalmente Mercurio e Venere, ad una distanza molto pericolosa dalla Terra – in quel momento sarà ufficialmente diventata una gigante rossa.

Terra e gigante rossa
Rappresentazione artistica di una stella gigante rossa che brucia un pianeta in orbita attorno ad essa. Credit: ESO/L. Calçada

Le conseguenze della trasformazione del Sole in gigante rossa

Man mano che il sole si riscalda e si espande, i suoi strati esterni avvolgeranno i pianeti più interni, Mercurio e Venere, come anticipato nel paragrafo precedente. Pensate che il bordo esterno del Sole crescerà fino a raggiungere quasi l’orbita della Terra. L’acqua del nostro pianeta ribollirà per non parlare dell’atmosfera che evaporerà lasciando dietro di sé nient’altro che una roccia carbonizzata e senza alcuna forma di vita. Marte invece impiegherà un po’ di tempo per riscaldarsi così tanto come la nostra Terra ma, alla fine, si troverà anche lui al di fuori della zona abitabile. Resteranno solo le lune dei pianeti esterni – come Giove e Saturno – come possibili luoghi per le colonie umane. Ed ovviamente sarà solo questione di tempo anche per loro.

Zona abitabile, Sole, Terra
Man mano che il nostro Sole si espande nella fase di gigante rossa, la zona abitabile attorno ad esso verrà spinta verso l’esterno nel sistema solare. Credit: NASA/Wendy Kenigsburg.

Il destino del Sole

La fase di gigante rossa del Sole potrebbe continuare per circa un miliardo di anni, fin quando non esaurirà anche l’elio. Sarà allora che espellerà una grande massa di gas e polvere – nota come involucro – nello spazio. A quel punto sarà visibile il nucleo che starà esaurendo il carburante prima di spegnersi e morire definitivamente. Se qualcuno in quel momento starà osservando in direzione della nostra stella ciò che vedrà sarà ciò che gli astronomi chiamano nebulosa planetaria, un grande guscio di gas che circonda una stella morente. Alla fine quel guscio si dissiperà nello spazio e ciò che resterà del nostro sole sarà una nana bianca.

Che ne sarà della Via Lattea?

In tutto questo percorso di trasformazione del sole, la Via Lattea stessa subirà un lungo processo di inevitabile collisione con la galassia di Andromeda. Gli ultimi esseri umani sulla Terra – se ne rimarranno tra un paio di miliardi di anni – vedranno la galassia di Andromeda diventare sempre più grande e luminosa nel cielo notturno. Attualmente è a malapena visibile ad occhio nudo sotto un cielo scuro. Ma, tra un paio di miliardi di anni, la galassia di Andromeda sarà un vortice mozzafiato ed inconfondibile di stelle facilmente visibili. Man mano che Andromeda e la Via Lattea si avvicineranno l’una all’altra, la grande massa di Andromeda inizierà ad influenzare le stelle della nostra galassia. Può sembrare strano ed incredibile, ma le stelle in realtà sono così distanti che anche quando le due galassie si scontreranno ci saranno pochi fuochi d’artificio dovuti alle collisioni tra stelle. Le nubi di gas, invece, molto probabilmente si scontreranno ed andranno a formare vasti agglomerati di nuove stelle. Infine Andromeda e la Via Lattea troveranno un loro equilibrio ed una nuova ”forma”, saranno un’unica nuova grande galassia. La Terra, il nostro sole e il resto del nostro sistema solare si troveranno in una posizione completamente nuova rispetto al centro galattico. E quale sarà il destino dell’umanità? Impossibile dirlo. Il futuro dell’umanità dipenderà dalla nostra capacità di allontanarci dal nostro sole e trovare un nuovo posto da chiamare ”casa”… altrove.

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