Siamo ancora meravigliati per la manifestazione dell’aurora boreale in Italia (25 Settembre 2023). Analizziamo quello che è successo e cerchiamo di capire se il fenomeno ricapiterà ancora alle nostre latitudini

L’aurora boreale che si è presentata al Nord Italia la notte del 25 Settembre 2023 è figlia di una combinazione di fattori abbastanza rara: c’è stata una potente espulsione di massa coronale e la Terra era ben posizionata in favore di Equinozio (lo diciamo sempre che le aurore amano gli Equinozi), quindi… la combo perfetta. Che probabilità ci sono di vederla ancora qui da noi? La risposta breve è: bassa, molto bassa. Ma ci sono alcune considerazioni da fare (e non si può mai sapere con assoluta certezza).

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Espulsioni di massa coronale e l’effetto equinoziale

Innanzitutto dobbiamo considerare che l’aurora (quando si manifesta) è un fenomeno che è normalmente visibile al di sopra del circolo polare, questo per forma e posizionamento del campo magnetico terrestre. Se l’aurora raggiunge le medie latitudini significa che l’energia in atmosfera arrivata dal Sole è davvero tanta!

Vediamo i fattori che contribuiscono a rendere l’aurora visibile anche a medie latitudini:

  • il Sole emette una forte espulsione di massa coronale (CME);
  • la CME è precisamente puntata verso la Terra;
  • la parte più densa del plasma della CME colpisce la Terra.

In aggiunta, il 25 settembre, la Terra era ben posizionata per ricevere questa espulsione di massa coronale in quanto eravamo nei giorni prossimi all’Equinozio. Già, perché durante l’Equinozio i poli della Terra sono rivolti verso il Sole praticamente “di fronte” e questa particolare geometria (chiamata “effetto equinoziale”) contribuisce a far fluire più energia in atmosfera.

Ecco perché il 25 settembre è stata la combo perfetta!

Aurora Boreale
L’Aurora Boreale ripresa a Sasso Levante. Credit: webcam Panomax

La prossima in Italia?

Molto difficile dirlo, molto difficile prevederlo. Ci si può fare un’idea monitorando i siti di space weather, cioè i siti di metereologia spaziale, e le relative App delle aurore: i dati ci possono dare indicazioni se una CME è in arrivo, la densità del vento solare, la sua velocità e altri parametri che, tutti combinati, ci forniscono un numero di previsione dell’aurora, chiamato Kp. L’Italia settentrionale può assistere ad aurore, sempre basse sull’orizzonte, quando il Kp è >=8. Ricordate: sono previsioni del meteo spaziale, non certezze! Ma ci danno un’indicazione di quel che ci si può aspettare.

Parlando in termini generali l’aurora si manifesta attorno a Kp3 e Kp5, è raro che salga a Kp6 ed è molto molto raro che vada al di sopra di Kp7. Quindi in Italia poche speranze, sono eventi sporadici e del tutto eccezionali, che possono capitare un paio di volte circa in un decennio. Certo, le sorprese non mancano ma, diciamolo chiaramente, l’Italia non è un paese di aurore: se volete osservarla comodamente i vostri luoghi sono Norvegia, Finlandia, Svezia, Islanda, Groenlandia, Québec, Canada, Alaska e Siberia.

Aurora boreale
L’aurora ripresa a Città dei Sassi (Bolzano). Credit: webcam Panomax

Cosa si osserverebbe dall’Italia?

Solo la porzione settentrionale può osservare le aurore in condizioni di Kp>=8. Se l’aurora si vedesse anche dal centro Italia o più ancora in meridione saremmo di fronte a un evento straordinario e potenzialmente pericoloso per la nostra era moderna: è già successo in passato (nel 1859) e se volete approfondire trovate notizie sull’Evento di Carrington qui. L’aurora in Italia, in condizioni di Kp>=8, si osserva in direzione Nord molto bassa sull’orizzonte e di colore prevalentemente rosso. Da preferire le vette delle montagne e delle Alpi, in modo da avere un orizzonte libero e distante.

L’aurora dell’altra mattina probabilmente non era nemmeno visibile a occhio nudo, non fatevi ingannare dalle foto perché sono tutti scatti a lunga esposizione e con un sensore digitale, che è più sensibile al rosso in condizioni notturne rispetto al nostro occhio. E comunque quel bagliore l’avremmo potuto facilmente scambiare anche per una “cupola di luce” da inquinamento luminoso lontano.

Se voleste pianificare un tentativo di osservazione dall’Italia dovete:

  1. monitorare quotidianamente siti e app di space weather;
  2. quando il Kp è previsto è 8 o superiore, spostarvi immediatamente su una montagna, il più a Nord possibile (più vi avvicinate al confine di Stato settentrionale e meglio è);
  3. sperare che ci sia cielo terso e sereno, soprattutto verso l’orizzonte Nord;
  4. iniziare a osservare dalle 21:00 fino a mattina perché con l’aurora non si può mai sapere.

Tutto questo con la consapevolezza che… potreste non vedere nulla perché:

  1. la previsione del Kp era errata e il Kp effettivo era minore di 8;
  2. la tempesta geomagnetica non è avvenuta affatto;
  3. la CME ha mancato del tutto o in parte l’impatto con la Terra.

Ricordate: sono previsioni del meteo spaziale, non certezze!

Meglio andare in Norvegia!

Ecco il sito che vi consigliamo di consultare: https://www.swpc.noaa.gov/

Articolo a cura di Marco Bastoni