Gli astronomi sono riusciti a ottenere nuovi dati su TRAPPIST-1 b, il pianeta più vicino alla stella TRAPPIST-1. Ecco tutti i dettagli.

In un sistema solare chiamato TRAPPIST-1, a 40 anni luce dal Sole, sette pianeti delle dimensioni della Terra ruotano attorno a una stella fredda. Grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb, gli astronomi sono riusciti ad ottenere nuove informazioni che riguardano TRAPPIST-1 b, il pianeta più vicino alla stella TRAPPIST-1. Queste nuove osservazioni offrono spunti interessanti che riguardano la cosiddetta “zona abitabile” di una stella fredda. Gli astronomi si chiedono se possa esistere acqua liquida sulla superficie del pianeta in orbita attorno a stelle di questo tipo.

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I dettagli della scoperta del James Webb

james webb

“Le nostre osservazioni non hanno rilevato segni di atmosfera attorno a TRAPPIST-1 b. Questo ci dice che il pianeta potrebbe essere composto da roccia nuda, avere nuvole in alto nell’atmosfera o avere una molecola molto pesante come l’anidride carbonica che rende l’atmosfera troppo piccola per essere rilevata”, ha detto l’autore principale dello studio.

TRAPPIST-1 è una stella molto più piccola e più fredda del nostro Sole, situata a circa 40 anni luce dalla Terra. Ha catturato l’attenzione di scienziati fin dalla scoperta dei suoi sette esopianeti delle dimensioni della Terra, nel 2017. Questi mondi, raggruppati attorno alla loro stella con ben tre di loro nella sua zona abitabile, hanno alimentato le speranze di trovare ambienti potenzialmente abitabili oltre il nostro sistema solare.

Lo studio, condotto da Olivia Lim dell’Istituto Trottier dell’Università di Montreal, ha utilizzato una tecnica chiamata spettroscopia di trasmissione per ottenere importanti informazioni sulle proprietà di TRAPPIST-1 b. Analizzando il transito dell’esopianeta davanti alla stella, gli astronomi hanno potuto osservare “l’impronta digitale” lasciata dalle molecole e dagli atomi presenti all’interno di quell’atmosfera. Serviranno però ulteriori osservazioni per saperne di più, sia sugli esopianeti che sulla natura di questo TRAPPIST-1 b.

Riferimenti: Università del Michigan