In questo racconto di Natale, cinquantacinque anni dopo, la storia di due vite parallele, di due persone destinate ad incontrarsi ed a diventare intimamente amici

E’passata alla storia la celebre trasmissione TV della vigilia di Natale 1968 quando gli astronauti Frank Borman, Jim Lovell e William Anders, equipaggio dell’Apollo 8, in orbita intorno alla Luna, lessero a turno il primo capitolo della Genesi augurando Buon Natale a tutta l’Umanità sulla Terra.
In questo racconto di Natale, cinquantacinque anni dopo, vi narrerò le vite parallele di due persone destinate ad incontrarsi ed a diventare intimamente amici. Un amicizia che fu anche insospettabilmente fondamentale per il primo sbarco umano sulla superficie della Luna.

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In principio Dio creò il cielo e la terra.
Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.

Due piloti, un destino

Frank Frederik Borman II era un ragazzo di origini tedesche. Da piccolo soffrì il clima della natìa Indiana e la sua famiglia si trasferì presto in Arizona. Imparò a volare a 15 anni ed, a causa delle condizioni economiche non molto agiate della sua famiglia (il padre gestiva una pompa di benzina a Tucson), per intraprendere gli studi in ingegneria si arruolò all’accademia militare West Point dove, anni dopo, insegnò anche come docente di termodinamica dei fluidi. Parallelamente la sua attività di pilota militare lo fece selezionare con il secondo gruppo di astronauti.

Frank Frederik Borman (1928-2023). Credito: NASA
Frank Frederik Borman (1928-2023). Credito: NASA

Gherman Stepanovic Titov era nato ad Altai, in Siberia. Figlio di due insegnanti, era un ragazzo molto colto; in particolare appassionato di letteratura tanto che recitava a memoria le poesie del suo autore preferito: Pushkin.
Dopo aver frequentato l’accademia militare di aviazione, entrò a far parte dell’aviazione strategica (VVS) e lì reclutato dal Generale Kamanin per il primo gruppo di Cosmonauti.

Gherman Stepanovic Titov (1935-2000). Credito: TASS
Gherman Stepanovic Titov (1935-2000). Credito: TASS

Frank Borman effettuò il suo primo volo spaziale insieme a Jim Lovell, nel dicembre 1965, con la Gemini-7, un volo di 14 giorni che segnò, per l’epoca, il record di permanenza umana nello spazio.
Gherman Titov fu il secondo uomo ad andare nello spazio, nell’agosto 1962, con la Vostok-2 stabilendo, anche lui, il record di permanenza in orbita: 25 ore. Fu anche il primo a soffrire di mal di spazio, il primo ad effettuare delle riprese fotocinematografiche dall’orbita e, record ancora imbattuto, il più giovane essere umano ad orbitare intorno alla terra: all’epoca della missione aveva appena 25 anni.

Due orbite destinate ad incrociarsi

Dopo il volo con la Vostok-2, Titov ed il Generale Kamanin furono invitati negli Stati Uniti dal Presidente Kennedy. Durante questo tour, i due sovietici incontrarono diversi astronauti, in particolare John Glenn che fece da guida a Titov. Frank Borman, all’epoca, era stato appena selezionato come astronauta nel gruppo conosciuto come The new nine, cioè i nuovi nove. Tra di loro anche un ingegnere pilota collaudatore chiamato Neil Armstrong e l’Astronauta degli astronauti: John Watts Young.
I due forse si incrociarono durante la visita di Kamanin e Titov alla Nasa ma il loro vero incontro sarebbe avvenuto qualche anno dopo.

La Luna chiama

Frank Borman venne nominato comandante di Apollo-2, missione poi cancellata dopo la tragedia di Apollo-1. Fu scelto come comandante di Apollo-8 per il primo volo circumlunare anche se, in origine, la missione numero otto avrebbe dovuto essere solo una missione di test in orbita terrestre del sistema CM-LM cioè della manovra di aggancio del modulo di comando con il LEM. Cosa fece cambiare idea alla NASA? Le immagini dei satelliti spia che inquadrarono due Proton (all’epoca chiamati UR-500) con, in cima, le caratteristiche torri di emergenza SAS. Era quello il segno che l’URSS era pronta a lanciare cosmonauti in orbita intorno alla Luna.

In parte era vero perchè i due Proton avevano in cima due Sojuz modificate, chiamate Zond, destinate proprio a quella missione. Ma ne Mishin, il responsabile del programma sovietico dell’epoca, ne Breznev vollero autorizzare il volo umano nonostante una lettera firmata da tutti i cosmonauti, Leonov in testa, che esortava il Partito a dare il via libera alla missione. Per la cronaca Zond-5 e Zond-6 furono due missioni circumlunari, la prima avvenuta a settembre 1968, che portarono con successo esseri viventi (tartarughe, insetti e piante) intorno al nostro satellite tornando a terra sane e salve sebbene con qualche problema che un equipaggio umano avrebbe potuto agevolmente rimediare.

C’è un piccolo aneddoto che riguarda uno scherzetto fatto dal cosmonauta Pavel Popovic (Vostok-4) ai danni degli amici americani. Durante il volo di Zond-5 dal controllo a terra venne mandato un messaggio radio, ritrasmesso dalla Zond, dove Popovic diceva: “Il volo procede regolarmente, ci stiamo avvicinando alla Luna”. Ovviamente il messaggio di ritorno venne captato anche negli USA e fu così che la missione Apollo-8 scavalcò la 9 per il suo volo verso la Luna. Il 21 dicembre 1968, Frank Borman, Jim Lovell e William Anders decollarono da Cape Canaveral diretti alla Luna. Al posto di Lovell avrebbe dovuto esserci Michael Collins ma un suo impedimento fisico gli privò del ruolo di pilota della missione. Si rifece un anno dopo come pilota di Apollo-11.

Caro Gherman, ci serve un favore…

Facciamo un piccolo salto in avanti. Siamo nel luglio 1969, alla vigilia del volo di Apollo-11. Frank Borman andò, primo astronauta americano a farlo, in visita in URSS. Durante il viaggio strinse amicizia con Gherman Titov che gli fece da guida per tutto il viaggio ospitandolo anche a casa sua.
Tornato dalla visita a Borman venne chiesto un favore… Il volo di Apollo-11, lanciata il 16/7/1969, risultava in coincidenza con quello di Luna-15, una missione automatica sovietica lanciata tre giorni prima e destinata ad allunare nella zona equatoriale. La NASA temeva che le due traiettorie di volo potessero interferire soprattutto durante la fase critica del distacco del LEM dal modulo di comando prima della discesa verso la superficie del nostro satellite. Borman chiamò il suo amico Titov che lo mise in contatto con il Capo dell’Accademia delle scienze sovietica, Mstislav Keldysh. Questi fornì a Borman non solo i piani di volo, ma anche le frequenze radio e telemetriche della sonda automatica. La stessa venne lasciata in un’orbita di parcheggio intorno alla Luna per quattro giorni, tentando l’allunaggio, purtoppo fallito, solo il giorno dopo lo sbarco degli astronauti di Apollo-11.

Titov e Borman in volo in URSS. Credito: Sputnik
Titov e Borman in volo in URSS. Credito: Sputnik

La bibbia nello spazio, Natale 1968

Ma torniamo a quella notte di Natale del 1968.
Fu la moglie di Frank Borman a suggerirgli di portare con se un foglio con il primo capitolo della Genesi. Una volta in orbita lunare i tre astronauti lessero a turno i versetti concludendo la diretta Tv in mondovisione con il saluto del Comandante Borman:

Buona notte, buona fortuna, un Buon Natale e Dio benedica tutti voi, tutti voi sulla buona Terra.

The Earthrise la famosa immagine della Terra sorgente ripresa da William Anders a bordo di Apollo 8. Credito: NASA Natale 1968
The Earthrise la famosa immagine della Terra sorgente ripresa da William Anders a bordo di Apollo 8. Credito: NASA

Gherman Titov era davanti alla Tv quella sera e chissà cos’avrà pensato, lui che aveva detto: 

Qualche volta la gente dice che Dio è nei cieli, io guardavo intorno con attenzione tutto il giorno, ma non ho trovato nessuno lì, non ho visto né angeli né Dio

Il destino li avrebbe fatti poi incontrare un anno dopo e, come abbiamo visto, la loro amicizia fu fondamentale per la riuscita del volo di Armstrong, Aldrin e Collins verso la Luna.
Titov, dopo Vostok-2, non volò più anche se restò a lungo nel corpo dei cosmonauti svolgendo anche un’importante ruolo, come collaudatore del MiG-105 Spiral, allo sviluppo del Buran. E’morto nel 2000
Borman, a cui venne addirittura offerto il posto di Armstrong in Apollo-11, decise che quello di Apollo-8 sarebbe stato il suo ultimo volo. Sarebbe diventato, poi, Presidente della Eastern Airlines. Una volta in pensione, si dedicò alla sua grande passione del restauro di vecchi aerei. E’scomparso nel 2023.

Fu uno dei tre uomini che per primi videro coi loro occhi la superficie lunare ed il sorgere della terra dietro di essa augurando all’Umanità un Natale di pace e fratellanza. Di lui Kamanin scrisse: possiede il talento oratorio nonché un grande senso per la diplomazia. Era molto legato al Partito Repubblicano e chissà se non sarebbe potuto diventare un valido Senatore od addirittura un buon Presidente.

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