Il team, che ha esaminato la pietra rinvenuta a Rupinpiccolo (Carso triestino), ha accostato le incisioni presenti su di essa alle posizioni di 28 stelle del cielo notturno

La pietra è stata rinvenuta nella fortezza protostorica di Rupinpiccolo (il periodo di transizione tra la preistoria e la più antica storia documentata) nel nord-est dell’Italia. Su di essa ci sono segni di scalpello e si è subito pensato che quelle incisioni potessero rappresentare alcune delle stelle più luminose del cielo notturno. Così il team ha utilizzato l’analisi statistica rispetto ad asterismi astronomici noti con risultati che hanno mostrato pochi errori!

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Pietra mappa celeste
Credit: INAF

La pietra, un antico quaderno

I segni incisi sulla pietra sono in tutto 29. Nove di loro corrispondono alla coda dello Scorpione, cinque rappresentano Orione, comprese le stelle della cintura Betelgeuse e Rigel, e altri nove sembrano essere correlati all’ammasso delle Pleiadi. Sul retro sono presenti altri cinque segni che potrebbero rappresentare Cassiopea. L’assenza di un paio di stelle importanti e la presenza di un oggetto non identificato lasciano ancora un piccolo dubbio, ma comunque 28 incisioni che corrispondono alle posizioni di 28 stelle devono essere molto più di una semplice coincidenza. Comunque per capire se queste incisioni rappresentino veramente una mappa stellare antica ci sarà bisogno di ulteriori analisi. Ad ogni modo si stima che i segni sulle pietre risalgano ad un periodo compreso tra il 1800 e il 400 a.C. Se la teoria dovesse essere confermata al 100% allora sarebbe una delle più antiche mappe del cielo mai trovate.

Fonte, immagine di copertina INAF