La stella madre, TOI-5205, è solo circa quattro volte più grande dell’esopianeta scoperto eppure il sistema ‘funziona’. I dettagli

Un team di astronomi guidato da Shubham Kanodia della Carnegie ha scoperto un insolito sistema planetario in cui un grande esopianeta gigante gassoso orbita attorno a una piccola stella nana rossa chiamata TOI-5205. Le nane rosse sono le stelle più comuni nella Via Lattea (sono più piccole e ‘fredde’ del Sole). Hanno luminosità molto basse, ma vita estremamente lunga. Sebbene le nane rosse ospitino in media più pianeti rispetto ad altri tipi di stelle più massicce, le rendono improbabili candidate per ospitare giganti gassosi. Nella seguente immagine, ecco una rappresentazione artistica di un gigante gassoso in orbita attorno a una piccola stella nana rossa chiamata TOI-5205.

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Rappresentazione artistica dell'esopianeta in orbita attorno a una piccola stella nana rossa chiamata TOI-5205
Credit: Katherine Cain, courtesy of the Carnegie Institution for Science

Il pianeta scoperto

Il pianeta appena scoperto, TOI 5205b, è stato identificato per la prima volta come potenziale candidato dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. Il team di Kanodia ha quindi confermato la sua natura planetaria e l’ha caratterizzata. Un piccolo numero di giganti gassosi è stato scoperto in orbita attorno a stelle nane M (le nane rosse) più vecchie. Ma fino ad ora nessun gigante gassoso (solo 4 volte più piccolo della stella madre) è stato trovato in un sistema planetario attorno ad una stella di piccola massa come TOI-5205. Quando TOI 5205b transita davanti alla sua stella, blocca circa il sette percento della sua luce, uno dei più grandi transiti di esopianeti conosciuti.  

I pianeti nascono nel disco rotante di gas e polvere che circonda le giovani stelle. La teoria più comunemente usata sulla formazione dei pianeti gassosi richiede che circa 10 masse terrestri di questo materiale roccioso si accumuli e formi un massiccio nucleo roccioso, dopodiché vengono spazzate via rapidamente grandi quantità di gas dalle regioni vicine del disco per formare il pianeta gigante che noi vediamo oggi. Il lasso di tempo in cui ciò avviene è cruciale. Il James Webb Space Telescope potrebbe far luce sulla sua atmosfera e offrire alcuni indizi aggiuntivi sul mistero circa la sua formazione.

Fonte: Carnegie Science, The Astronomical Journal