Grazie a potenti simulazioni, gli scienziati hanno scoperto che già dopo il primo trilionesimo di secondo dopo il Big bang, il nostro Universo era capace di formare una complessa rete di strutture

Dalla seconda metà del secolo scorso, la teoria del Big Bang è la teoria più solida riguardo l’evoluzione del nostro universo in espansione da ormai 13,7 miliardi di anni. Non possiamo osservare direttamente i primi istanti di vita dell’universo ma li possiamo ricostruire grazie all’ausilio di modelli matematici.

Universo
Ecco i risultati delle simulazioni dell’Universo. Credit: Jens Niemeyer, University of Göttingen

Potenti simulazioni fondamentali

Grazie a incredibili ed enormi simulazioni a computer, un team composto dai fisici delle università di Göttingen (Germania) e di Auckland (Nuova Zelanda) ha descritto proprio i primi istanti del nostro Universo con una precisione mai vista prima. Hanno scoperto che già dopo il primo trilionesimo di secondo dopo il Big Bang, il nostro Universo era capace di formare una complessa rete di strutture. Questa ricostruzione è confermata dalla distribuzione delle galassie odierne. Queste strutture erano molto ma molto piccole, microscopiche! Grazie ancora alle simulazioni, gli astronomi hanno scoperto che queste regione ad altissima densità erano tenute insieme dalla gravità. Tutto ciò è utile per descrive il nostro Universo ai primordi. Gli scienziati suppongono che la complessa rete di strutture possa aver avuto un collasso incontrollato. Tutto ciò potrebbe aver portato alla formazione di minuscoli buchi neri. Se ciò venisse confermato, le conseguenze di questo avvenimento potrebbero essere ancora visibili o far parte della misteriosa materia oscura nell’Universo.

Cosa sappiamo oggi sulla ‘grandezza’ dell’universo osservabile

L’Universo è in espansione (come provato da Hubble) e quindi le sorgenti di luce, come le stelle o meglio le galassie, si stanno allontanando dal nostro punto di osservazione. Se così non fosse il raggio dell’universo osservabile sarebbe pari a 13,8 miliardi di anni luce circa, ovvero la distanza percorsa dalla luce dal Big Bang. Ma poiché si sta espandendo, la distanza dell’orizzonte è molto più grande: una radiazione elettromagnetica partita 13,8 miliardi di anni fa che giungesse ora ad un osservatore sarebbe relativa a una sorgente che si è allontanata dall’osservatore stesso. Le ultime stime ipotizzano che lo spazio si potrebbe essere espanso per circa 4,7×1023 km ovvero 46,5 miliardi di anni luce. Dunque il diametro della sfera sarebbe pari proprio a 93 miliardi di anni luce.

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