55 stati membri dell’Unione Africana hanno inaugurato, al Cairo, la sede della Agenzia Spaziale Africana (AfSA): una nuova era è iniziata con nuove opportunità geopolitiche globali

Il 20 aprile 2025 sarà ricordato come una data storica nella conquista dello Spazio. È il giorno in cui i 55 stati membri dell’Unione Africana hanno inaugurato al Cairo la sede della Agenzia Spaziale Africana (AfSA), segnando l’ingresso ufficiale del continente nella Space Economy globale.

La sede dell'agenzia spaziale africana (AfSA) al Cairo
La sede dell’agenzia spaziale africana (AfSA) al Cairo

Una nuova era per il continente africano

Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti delle venti agenzie spaziali africane, oltre a esponenti di agenzie internazionali come ESA (Europa), ASI (Italia), JAXA (Giappone), CNES (Francia) e persino della NASA (USA). Assenti ufficialmente Cina e Russia, ma la loro presenza – come vedremo – è tutt’altro che marginale.

Non solo missioni: lo spazio come infrastruttura strategica

Quando si parla di spazio si pensa subito a basi lunari e missioni su Marte, ma la realtà è ben più concreta: telecomunicazioni, monitoraggio ambientale, sorveglianza delle risorse naturali. Tutti ambiti che oggi possono essere gestiti con piccoli satelliti lanciati in orbite basse (LEO) o eliosincrone (SSO), tramite lanciatori leggeri. Proprio per questo, i 55 paesi dell’Unione Africana rappresentano un mercato emergente strategico per le potenze spaziali. Le possibilità di espansione sono enormi, sia dal punto di vista tecnologico che commerciale.

Italia e Francia: strategie europee nel continente africano

L’Europa non è rimasta a guardare. La Francia, grazie ai legami storici con ex colonie, è già attiva in Kenya, Angola e Marocco attraverso i colossi Airbus e Thales Alenia Space. Anche l’Italia si è mossa con decisione. Nell’ambito del Piano Mattei, il Ministro Urso ha promosso il lanciatore Vega-C e la riattivazione della piattaforma Luigi Broglio, situata al largo del Kenya, a soli 3° dall’equatore – posizione ideale per lanci a basso consumo energetico. Un vantaggio competitivo significativo.

La piattaforma italiana "Luigi Broglio"
La piattaforma italiana “Luigi Broglio”

La posizione ambigua degli Stati Uniti

Nonostante la presenza della NASA all’inaugurazione, gli Stati Uniti sembrano adottare un profilo basso. Le politiche di taglio dell’Amministrazione Trump – come la chiusura dell’agenzia USAID e la riduzione della presenza diplomatica – lasciano spazio all’iniziativa privata. SpaceX, con il suo servizio Starlink, è oggi il principale provider Internet in Nigeria, il paese più popoloso del continente. Una strategia indiretta ma efficace per consolidare la presenza americana.

Un'antenna Starlink in Nigeria, Agenzia Spaziale Africana
Un’antenna Starlink in Nigeria

Cina e Russia: invisibili ma molto attive

Nei documenti ufficiali dell’evento mancano riferimenti a Cina e Russia, ma le mosse dietro le quinte sono evidenti.

Il lancio dalla nave appoggio della Galactic Energy di un lanciatore privato cinese Ceres-1S
Il lancio dalla nave appoggio della Galactic Energy di un lanciatore privato cinese Ceres-1S

Secondo un’inchiesta Reuters, la Cina ha già siglato 23 accordi di collaborazione spaziale con altrettanti paesi africani. Sono già operative stazioni a terra in Algeria, Tunisia, Egitto, Sudan, Etiopia, Nigeria e Namibia. Inoltre, Egitto, Sudafrica e Senegal hanno aderito alla progettata base lunare sino-russa.
Oltre ad avere una nutrita flotta di lanciatori leggeri la Cina dispone, per il tramite della compagnia privata Galactic Energy, di una nave di lancio la Oriental Spaceport launch ship che opera con i lanciatori Ceres-1S.

Anche la Russia potrebbe rientrare in gioco con la riattivazione della piattaforma navale Sea Launch, un tempo operativa con razzi Zenit. Dopo l’acquisizione da parte della compagnia aerea S7, si ipotizza un ritorno con i nuovi Sojuz-5, lanciabili da mare aperto.

Una corsa allo spazio tutta da osservare con l’Agenzia Spaziale Africana

Uno dei lanci effettuati dalla piattaforma Sea Launch
Uno dei lanci effettuati dalla piattaforma Sea Launch

Il controllo dei dati e delle infrastrutture di comunicazione satellitare sarà cruciale per il futuro dell’Africa nello Spazio. Molti satelliti africani, pur formalmente di proprietà nazionale, sono progettati e lanciati da Cina e Russia. Questo implica una dipendenza tecnologica e una partita geopolitica complessa, dove ogni attore cerca di consolidare la propria influenza.

L’Africa al centro della nuova geopolitica spaziale con l’Agenzia Spaziale Africana

L’ingresso dell’Africa nella corsa allo Spazio è un evento epocale. Con risorse strategiche, posizioni geografiche ideali e un enorme potenziale di sviluppo, il continente africano si affaccia come nuovo protagonista della Space Economy. Nel contesto di un equilibrio geopolitico in trasformazione, l’Agenzia Spaziale Africana diventa il simbolo di un nuovo paradigma multipolare, dove la cooperazione e la competizione si intrecciano. L’Africa non è più solo un mercato dalle enormi potenzialità: diventa uno degli attori della conquista dello Spazio.

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