Uno studio sull’aumento dello zolfo nelle fumarole svela nuove dinamiche sul bradisismo. I risultati non implicano l’imminenza di un’eruzione vulcanica ma evidenziano la necessità di mantenere alta l’attenzione sui Campi Flegrei

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Un team di ricercatori  dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV – OV) , in collaborazione con l’ Università di Palermo,  l’Università di Cambridge e il  Woods Hole Oceanographic Institute, ha individuato un’importante anomalia nella composizione dei gas delle fumarole della Solfatara dei Campi Flegrei, legata al contributo dei gas magmatici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience.

Le fumarole della Solfatara nei Campi Flegrei

Dalla fine del 2018 le concentrazioni di idrogeno solforato, specie solforosa presente nelle fumarole della Solfatara, hanno registrato un incremento analizzata dalle più moderne tecniche analitiche. Attraverso campionamenti sistematici e analisi chimiche, lo studio ha identificato un crescente contributo di gas magmatici provenienti da un magma ascendente nella crosta terrestre, tra 9 e 6 km di profondità. Il crescente trasporto di questi gas verso la superficie, inducendo il riscaldamento del sistema idrotermale e contribuendo alla generazione della sismicità osservata ai Campi Flegrei negli ultimi anni, potrebbe aver determinato una crescente rimobilizzazione dello zolfo intrappolato nei minerali idrotermali, contribuendo all’anomalia dello zolfo osservata nelle fumarole.

La zona dei Campi Flegrei
La zona dei Campi Flegrei ripresa dallo spazio. Credit: NASA

Prima dello studio

Prima di questo studio, si pensava che le concentrazioni di idrogeno solforato fossero regolate da reazioni di equilibrio a bassa temperatura con minerali di zolfo presenti nella parte poco profonda del sistema idrotermale. Sebbene i risultati non implichino l’imminenza di un’eruzione vulcanica, lo studio evidenzia la necessità di mantenere l’attenzione sui Campi Flegrei.

Dati raccolti dal 1980 in poi

Fumarole Campi Flegrei
Fumarola della Bocca Grande (Cratere della Solfatara). Credit: INGV

La ricerca si è basata su uno dei dataset di composizione delle fumarole più completi al mondo, con dati raccolti dal 1980 a oggi. I ricercatori hanno analizzato campioni di gas raccolti regolarmente nell’area della Solfatara dei Campi Flegrei in laboratorio e hanno utilizzato la modellazione numerica per interpretare i dati. Ulteriori sviluppi di questa ricerca potranno essere ottenuti dal monitoraggio continuo delle fumarole e da ulteriori e più sofisticate analisi che consentiranno interpretazioni sempre più dettagliate. Questo studio rappresenta un ulteriore passo nella comprensione di un’area di rilevante interesse scientifico e sociale, contribuendo alla gestione consapevole di uno dei sistemi vulcanici più complessi al mondo.

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